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“Ci sono due modi, per uccidere un essere umano; ci sono coloro che un essere umano lo uccidono giorno dopo giorno: gli negano il lavoro, la scuola per i figli, gli levano il rispetto umano, il piacere di campare, lo fanno bocciare ai concorsi, gli fanno pignorare la casa, gli fanno chiedere perdono e pietà, lo fanno votare per un partito che nemmeno conosce, per dei candidati che disprezza, gli fanno dire sissignore e nossignore a comando, gli levano la coscienza, la dignità di essere uomini, che è peggio di ammazzarli.” A pronunciare queste parole non è un politico, un magistrato, un sindacalista, un paladino dell’antimafia, no, è Emanuele Crupi, (interpretato da Corrado Gaipa)(1), imputato per associazione a delinquere, corruzione e 12 omicidi, tra cui quello del sindacalista Venero Alicata, di cui il Crupi dice: “quello era un vero uomo, mi devo levare il cappello dinnanzi a lui, poichè aveva la dignità e l’onore, aveva capito come un uomo deve lottare dal principio alla fine… Ma sono pochi come lui e la giustizia non riesce a difenderli…”
Tratto da “La violenza” (1969) di Giuseppe Fava, meglio noto come “Pippo Fava”; è stato uno scrittore, giornalista, drammaturgo, saggista e sceneggiatore italiano, ucciso da mano ignota il 5 gennaio 1984; alcuni “complottisti” asserivano che si sarebbe trattato di omicidio commesso dalla mafia, ma mica c’era la mafia a Catania (!?).
Corrado Gaipa (Palermo, 13 marzo 1925 – Roma, 21 settembre 1989) è stato un attore e doppiatore italiano.