Dal 15 al 19 Gennaio 2024, 2.800 leader di politica ed economia saranno in Svizzera per la 54esima edizione del World Economic Forum, nel contesto più difficile degli ultimi decenni. Disinformazione, catastrofi ambientali, polarizzazione sociale e conflitti sono i rischi più temuti nel mondo che si frammenta. Obiettivo minimo e non scontato: mostrare che cooperare è ancora possibile. Per l’Italia ci sarà Giorgetti
Alla ricerca della FIDUCIA PERDUTA . Un nutrito gruppo di grandi della Terra, dal presidente francese Macron al segretario di Stato Usa Blinken, dal premier cinese Li Qiang a 800 amministratori delegati di tutte le latitudini, si ritrova al World Economic Forum di Davos (ndr World Demonic Forum ) in uno dei contesti più difficili degli ultimi decenni. Un punto di non ritorno, come lo definisce qualcuno, tra guerre, cooperazione internazionale che si riduce, rischi ambientali, sociali ed economici che aumentano, una crescita economica che arranca, la transizione tra un vecchio ordine geopolitico e geoeconomico – la globalizzazione a trazione americana – e un nuovo ordine che per ora pare disordine.
Rebuilding trust , quindi, ricostruire la fiducia reciproca, è il titolo e il piccolo grande obiettivo di questa 54esima edizione del Forum. Serve un minimo di fiducia tra Paesi diversi, per interessi e forme di governo, per contenere i conflitti e affrontare grandi crisi “senza passaporto” come quella climatica; serve fiducia tra politica e grandi aziende private per indirizzare al meglio nuove tecnologie rivoluzionarie come l’Intelligenza artificiale; e serve la fiducia dei cittadini, quelli che Davos la guardano da lontano, nella capacità e nella volontà della classe dirigente globale di promuovere interessi collettivi, non solo particolari. [Omissis …]
Fonte: Repubblica – Filippo Santelli- 10 Gennaio 2024