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Giovanni Toti ARRESTATO per corruzione: il governatore della Liguria portato in caserma

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Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, è agli arresti domiciliari nell’ambito di una inchiesta della Dda genovese e della guardia di finanza. L’accusa è di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio. L’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari è stata notificata dalla Guardia di finanza a Toti in un hotel di Sanremo. Il governatore stamani avrebbe dovuto partecipare a una conferenza stampa in occasione dell’incontro tra Flavio Briatore e il sindaco di Ventimiglia Di Muro. Il governatore si trova ora nella caserma della Guardia di Finanza in Lungomare Canepa, a Genova, assieme al suo avvocato Stefano Savi.

Giovanni Toti arrestato: accusato di corruzione
Secondo quanto appreso, diversi uomini della Gdf hanno atteso il presidente della Regione, dandogli il tempo di prepararsi. Quando è sceso l’hanno accompagnato all’esterno dell’hotel dove si trovavano le auto d’istituto. Misure cautelari sono scattate a carico anche di altre nove persone.
Ai domiciliari anche il terminalista genovese Aldo Spinelli. In carcere invece l’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, oggi amministratore delegato di Iren.
Secondo l’inchiesta che ha portato ai domiciliari il presidente della Regione Liguria, coordinata dai pm Federico Manotti e Luca Monteverde, l’imprenditore avrebbe dato soldi a Toti per ottenere in cambio favori come la concessione a Spinelli per le aree del terminal Rinfuse.

Cozzani, capo di gabinetto Toti, accusato di aver «agevolato la mafia»
Arresti domiciliari anche per Matteo Cozzani, capo di gabinetto e braccio destro del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. È accusato di corruzione elettorale, aggravato dalla circostanza di cui all’art. 416-bis.1 c.p. perché, per l’accusa, avrebbe agevolato l’attività di Cosa Nostra. In particolare avrebbe agevolato il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. È accusato anche di corruzione per l’esercizio della funzione.

Le accuse: 74mila euro in cambio di favori
Al Presidente della Regione Liguria si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli e Roberto Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte di più impegni: quelli di «trovare una soluzione» per la trasformazione della spiaggia di Punta Dell’Olmo da «libera» a «privata»; agevolare l’iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali; velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli.) pendente innanzi al Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, approvata il 2.12.2021; assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante (assegnazione avvenuta rispettivamente in data 7.6.22 e in data 19.12.22); assegnare a Spinelli un’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade (ASPI), 3 ; agevolare l’imprenditore nella pratica del «tombamento» di Calata Concenter (approvata dal Comitato di Gestione in data 29.7.2022).

Le altre misure
Nell’ambito dell’inchiesta della procura di Genova è finito indagato anche Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga S.p.A.. Moncada, sottoposto al divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale con l’accusa di corruzione. Stessa misura per Roberto Spinelli, imprenditore nel settore logistico ed immobiliare, figlio di Aldo Spinelli, e per Mauro Vianello, imprenditore operante nell’ambito del Porto di Genova, accusato di corruzione nei confronti di Signorini, ex presidente del porto.

Nei confronti di Signorini, Aldo Spinelli e Roberto Spinelli, il Gip ha disposto il sequestro preventivo di disponibilita finanziarie e beni per un importo complessivo di oltre 570 mila euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione contestati.

Commissione Antimafia chiede atti inchiesta
La Commissione parlamentare Antimafia, presieduta da Chiara Colosimo, ha chiesto gli atti dell’inchiesta di Genova. Nelle ultime settimane la Commissione si è mossa nello stesso modo anche per altre inchieste su presunta corruzione o presunto voto di scambio.

Perquisizioni in appartamento Toti e in Regione Liguria
La Guardia di finanza, secondo quanto si apprende, sta effettuando una serie di perquisizioni e acquisizioni nell’appartamento genovese di Giovanni Toti, in piazza Piccapietra, alla presenza dello stesso governatore. Con il presidente della Regione dovrebbe trovarsi anche il suo avvocato Savi. Perquisizioni in corso anche negli uffici del Consiglio regionale, in via Fieschi.

Lupi: «Fiducia in magistratura, Toti dimostrerà sua innocenza»
«Abbiamo fiducia nella magistratura e siamo garantisti, sempre: siamo certi che il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti saprà dimostrare la sua innocenza». Lo afferma il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi.

Salvini: «Per gli sbarchi anche io rischio la galera»
«Non mi basta l’iniziativa di un giudice per sentenziare che qualcuno a Bari o a Genova è una persona per male. Quindi, conto che si faccia chiarezza il prima possibile»: così il ministro per le infrastrutture Matteo Salvini, a margine di un sopralluogo alle case Aler di via Salomone a Milano, ha commentato l’arresto del governatore della Liguria Giovanni Toti, ai domiciliari con l’accusa di corruzione.

«Per me – ha sottolineato il leader della Lega – ogni cittadino italiano è innocente fino a prova contraria a Bari, a Torino, a Genova e ovunque. E, quindi, non commento. Mi spiace, però io stesso sono a processo e rischio la galera perché ho bloccato gli sbarchi».

«Si è innocenti – ha ribadito Salvini – fino a prova contraria. E questo vale per tutti, per i politici, i giornalisti, gli infermieri».

Fonte: Il Messaggero –  7 Maggio 2024

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