Qualcuno sosteneva che la Pubblicità é l’anima del commercio, forse è ancora vero visto il lavaggio del cervello che ci procurano costantemente. Ma possiamo anche dire, a giusta ragione, che la Pubblicità è la dannazione dell’Anima ! La pubblicità ci rende schiavi attraverso un logorante, sottile e diabolico meccanismo che ci conduce al condizionamento mentale finalizzato all’arricchimento smisurato di alcune aziende ed in particolare di multinazionali. Quest’ultime ci considerano formichine che devono solo consumare prodotti e servizi e spendere denaro anche se in maniera futile.
In nome del dio denaro siamo stati manipolati nella psiche, assuefatti e rassegnati al tormento o meglio sarebbe dire che siamo vittime della tortura psicologica quotidiana. Con l’inganno ci vengono mostrate, ad esempio, immagini di gran lusso, posti meravigliosi irraggiungibili per molti, gente vestita in maniera superlativa ed in maniera seduttiva per indurre persone di basso reddito ad “emulare” tali attori nella finzione, il povero consumatore economicamente penalizzato, comprando il prodotto suggerito, si sente con un semplice transfer simile al finto riccastro di turno visto in TV.
Ribadiamo che questo puro inganno si basa su meccanismi sottili e sulla facilità di condizionare le menti spesso a livello subconscio. La ripetizione continua dello stesso messaggio ci amplifica la nuova convinzione all’acquisto dello specifico prodotto, il comando inconscio parte dal cervello ed il consumatore trovandosi davanti lo scaffale del supermercato di getto effettua la scelta “pilotata”.
Il clichè è talmente consolidato che nessuno ci fa più caso, ognuno di noi pensa di poter sfuggire al meccanismo ma non é così. Citiamo come esempio una nota organizzazione che raccoglie fondi per la ricerca ed il sostegno di una categoria particolarmente colpita, ebbene tale organizzazione ricava oltre 60 milioni di Euro l’anno, massacrandoci mediamente ogni 20 minuti sui canali TV e spendendo per il proprio personale: dirigenti ed impiegati, 120 unità su base fissa, oltre 20 milioni di Euro/anno dei 60 ricavati per “beneficienza”, qualcuno avrà fatto queste donazioni!? Tale organizzazione ha fatto, delle disgrazie altrui, un business su cui speculare alla grande, anzi no ………………. alla grandissima.
Gli Italiani che sono in generale dei bonaccioni ci cadono ed ogni anno partecipano da vittime “orgogliose” al mezzo inganno, mezzo perchè voglio sperare che una parte dei ricavi siano utilizzati per i nobili scopi.
La crescente e martellante pubblicità ci ha costretti all’autodifesa adottando vari sistemi che vanno: dallo zapping, alle pause fisiologiche forzate, alla degustazione di snack e bibite. Noi ad esempio, in famiglia, abbiamo adottato in alternativa allo zapping, l’esclusione dell’audio durante tutte le pause pubblicitarie, se non altro abbiamo ridotto del 50% il messaggio totale: audio e video.
Come è noto esistono dei tetti pubblicitari previsti dalla legge dello stato a tutela della salute dei telespettatori, ma puntualmente vengono disattesi o hanno tendenza ad aumentare nel numero di spot e frequenza.
Gli Spot si differenziano i due categorie principali: comunicazioni commerciali e le comunicazioni su programmi TV in programmazione. Il contenuto è indubbiamente pubblicitario per entrambi le tipologie eppure le seconde non vengono conteggiate ai fini del tetto massimo, ma dal punto di vista dello spettatore NON cambia nulla, ogni comunicazione o consigli per gli acquisti, come li definiva un altro furbacchione della TV, è e deve essere considerata pubblicità, punto.
I canali televisivi in chiaro aumentano in maniera allarmante e conseguentemente anche gli Spot.
Il grande paradosso poi tipico della tirannia e del mal costume, consiste nel fatto che oltre il danno la beffa, siamo obbligati a pagare il canone RAI, senza aver ottenuto alcun beneficio. Ogni singolo canale lottizzato dai partiti politici da decenni incassa doppi ricavi: dalla pubblicità e dal canone annuale, quindi alla fine i telespettatori doppiamente “cornuti e mazziati”.
Le reti RAI dovrebbero proporre un abbonamento a pagamento a chi fosse interessato oppure dovrebbero evitare il canone a fronte di proventi scaturiti dalla raccolta pubblicitaria. Non si può avere la moglie ubriaca e la botte piena.
Una volta c’era Carosello, 5 o 6 spot da 20 secondi ciascuno e stop finita lì.
Noi siamo dell’idea che TV di stato o TV commerciali dovrebbero sottostare ad un tetto pubblicitario riveduto al ribasso, spot da collocare all’inizio o fine del programma TV e non nel bel mezzo di un film trasmesso decine di volte.
Tutti i Gestori televisivi dovrebbero essere sullo stesso piano con le stesse opportunità economiche proiettati al miglioramento dei programmi offerti in regime di una sana concorrenza leale. In questo modo nessuno rimarrebbe svantaggiato. Diminuire il numero degli spot ed aumentare il costo unitario potrebbe essere una soluzione senza intaccare i ricavi annuali dei Gestori TV. Ma la domanda topica potrebbe essere questa: si potrebbe iniziare una controtendenza a tutela degli spettatori/consumatori diminuendo progressivamente il numero e le frequenze degli spot pubblicitari ? Ebbene la risposta a nostro avviso è SI ed abbiamo appena spiegato come ! Basterebbe solo un po’ di buona volontà o una buona legge per salvaguardare i cittadini e gli interessi delle aziende in maniera più razionale. Attenzione perchè la Pubblicità può uccidere la mente ………………. e noi NON vogliamo !
Val. In.