Non c’era mai stato un consenso scientifico così ampio a sostegno della cannabis, non solo nel trattamento dei sintomi del cancro ma, potenzialmente, anche per combatterlo. Questo è il risultato del più grande studio mai condotto sulla cannabis terapeutica, pubblicato questa settimana su Frontiers in Oncology, anche grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale.
L’obiettivo dell’analisi era proprio quello di consolidare il consenso sul potenziale della cannabis come trattamento contro il cancro, ha affermato Ryan Castle, direttore di ricerca presso il Whole Health Oncology Institute e autore principale dello studio. Storicamente è stato difficile raggiungere questo obiettivo perché la marijuana è ancora considerata illegale, come per esempio negli Stati Uniti.
L’ultima scoperta con l’intelligenza artificiale: la cannabis contro i tumori
“Il nostro obiettivo era determinare il consenso scientifico sul tema della cannabis terapeutica, un campo che è stato a lungo dominato da una guerra tra studi selezionati”, ha affermato Castle.
Lo studio è stato finanziato da Cancer Playbook, che collabora con il Whole House Oncology Institute per raccogliere, analizzare e condividere i dati sui risultati riferiti dai pazienti.
“Per andare oltre i pregiudizi, consapevoli o meno, era essenziale utilizzare una metodologia su larga scala e radicalmente inclusiva, basata sul ragionamento matematico”, ha affermato Castle, aggiungendo: “Volevamo analizzare non solo una manciata di studi, ma quasi tutti i principali studi sulla cannabis terapeutica per trovare i punti effettivi di accordo scientifico”.
Lo studio di Castle ha esaminato più di 10.000 ricerche su cannabis e cancro, il che, a suo dire, è “10 volte la dimensione del campione dello studio più grande mai datto, il che, a nostro avviso, contribuisce a renderlo una revisione più conclusiva del consenso scientifico”.
Per analizzare l’enorme quantità di studi, Castle e il suo team hanno utilizzato l’intelligenza artificiale, in particolare la tecnica di elaborazione del linguaggio naturale nota come “analisi del sentiment”. Questa tecnica ha permesso ai ricercatori di vedere quanti studi avessero opinioni positive, neutre o negative sulla capacità della cannabis di trattare il cancro e i suoi sintomi, ad esempio aumentando l’appetito, riducendo l’infiammazione o accelerando l'”apoptosi”, ovvero la morte delle cellule tumorali.
Lo studio ha trovato forti evidenze che confermano effetti positivi dalla cannabis nel trattamento per l’infiammazione, la perdita di appetito e la nausea correlate al cancro. Forse ancora più sorprendentemente, ha anche dimostrato che la cannabis ha il potenziale di combattere le cellule tumorali stesse, uccidendole e bloccandone la diffusione.
“Si tratta di un livello di consenso sconvolgente nella ricerca sulla salute pubblica, e certamente superiore a quanto ci aspettassimo per un argomento controverso come la cannabis terapeutica”, ha affermato Castle.
Castle spera che la sua meta-analisi incoraggi la Drug Enforcement Administration statunitense a completare il processo, a lungo bloccato, di riclassificazione della cannabis affinché non sia più illegale a livello federale, il che potrebbe contribuire a rimuovere le restrizioni sulla ricerca clinica.
“Non stiamo sostenendo che gli standard per l’adozione di nuovi trattamenti contro il cancro debbano essere abbassati. Stiamo sostenendo che la cannabis terapeutica soddisfa o supera tali standard”, ha affermato, “spesso in misura maggiore rispetto agli attuali trattamenti farmaceutici”.
Fonte: Today – 22 Aprile 2025