Tutto questo squallore si rispecchia nei casermoni che deturpano le nostre città, negli obbrobri dell’arte moderna, nella lingua distorta e impoverita. Per un esteta è l’inferno, per un poeta un calvario, per un eroe un continuo affronto.
E tuttavia, soprattutto davanti al pericolo su scala mondiale che incombe, c’è una cosa che mi rasserena: tutto andrà esattamente come deve andare.
Forse è una fiamma oscura di cinismo che credevo di non possedere. Di certo non è semplice fatalismo. Direi più una consapevolezza, limpida e calma come un lago di montagna.
Magari riusciremo a fermare questa corsa forsennata verso il burrone, questo suicidio collettivo ammantato dal frenetico sventolio di bandiere multicolori, al suono di milioni di grida e risate isteriche. O magari no.
Ma, e che Dio o chi per lui ne sia testimone, affronterò qualsiasi evento senza rimorso e con la coscienza pulita.
Se anche voi potete dire di voi lo stesso, credetemi: di questi tempi non è poco.
Matteo Brandi