I cristiani, come gli ebrei, venerano l’Antico Testamento, quindi apparentemente ci dovrebbe essere una certa parentela implicita. Inoltre la maggior parte dei cristiani presume che Israele sia amico del cristianesimo. Al contrario i Cristiani devono subire aggressioni e le continue e terribili profanazioni di luoghi di preghiera antichi e sacri.
La libertà di religione in Israele dovrebbe essere una pietra angolare dei valori universali dell’umanità, ma così NON é.
Il vandalismo delle chiese da parte dei coloni ebrei in Terra Santa è in realtà fin troppo comune ed è un problema da molti anni.
I leader cristiani hanno descritto in dettaglio gli attacchi ai siti cristiani, uccisioni e ferimento di centinaia di persone, inclusi bambini, clero e rifugiati, il tutto nonostante il fatto che i leader ebrei avessero promesso di preservare gli edifici religiosi.
Si sono verificati centinaia di attacchi, inclusi graffiti apparsi sugli edifici cristiani recanti scritte indegne, come: “Gesù è spazzatura”, “Gesù è una scimmia”, “Gesù è morto”, “Morte agli arabi”, “Morte ai cristiani” e “Maria è una prostituta .”
I cristiani (così come i musulmani) in Israele e Palestina sono stati soggetti per decenni a forme di persecuzione sponsorizzate proprio dallo stato attraverso leggi discriminatorie.
Dal 1993 Israele ha instaurato un “sistema draconiano di controllo dei movimenti che è diventato sempre più istituzionalizzato e restrittivo”, per ottenere un permesso militare per visitare i luoghi sacri, inclusa la Chiesa del Il Santo Sepolcro e il complesso della moschea del Santuario Nobile, nella Città Vecchia di Gerusalemme.
Questo permesso è quasi impossibile da ottenere e limita di fatto la libertà di movimento e di culto di milioni di cristiani e musulmani.
Inoltre, il Dipartimento di Stato americano ha riferito che negli ultimi anni Israele ha rilasciato sempre meno permessi di soggiorno o di lavoro al clero cristiano e ad altri lavoratori religiosi.I viaggi del clero sono diventati complicati, dirompenti e costosi. Ciò si aggiunge all’avvilente pratica degli ebrei ortodossi di imprecare e sputare contro il clero cristiano nelle strade di Gerusalemme, pratica che è da anni “una questione di routine”.