Il peperoncino di Soverato
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Il peperoncino di Soverato, uno “stile” di vita.

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Peperoncino di Soverato

Conosciuto con i più disparati e pittoreschi nomi dialettali il peperoncino o diavulicchiu, cerasella, peparussi, pipazzu pepedigne appartiene al genere Capsicum, pianta della famiglia delle Solanaceae ed è originario delle Americhe. In Europa il peperoncino è arrivato con Cristoforo Colombo che lo conosce durante il suo primo viaggio e ne parla, per la prima volta, in una relazione di viaggio datata 15 gennaio 1493.

Il peperoncino contiene la capsaicina, un’alcaloide che ne determina la piccantezza. È un condimento molto popolare e molti sono i preparati a base di peperoncino come per esempio la paprika, il tabasco, il curry o il chutney, facilita la digestione, aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari e secondo alcuni esperti ha un ruolo importante anche come sostanza anti-cancro e come anti-dolorifico. È ritenuto inoltre un alimento afrodisiaco.

La sensazione di bruciore che percepiamo più o meno intensa e persistente in realtà non esiste, la capsaicina interagisce con alcuni termorecettori presenti nella bocca, nello stomaco che mandano un segnale al cervello che crea la sensazione di bruciore. Il grado di piccantezza dei peperoncini è stato classificato nella Scala di Scoville, dal cognome del farmacista americano Wilbur Scoville, che la sviluppò nel 1912. La scala determina l’attività della capsaicina sui recettori del calore della lingua. I valori vanno da 0, un normale peperone, a 16 milioni per la capsaicina pura.
Le piante si presentano sotto forma di cespuglio alte da 40 a 80 cm con foglie di colore verde chiaro, i fiori hanno la corolla bianca avente da 5 a 7 petali con stami giallo tenue.

 

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