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UE – Ungheria: Comincia Lo Scontro

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Il Consiglio UE Affari Generali presenta una mozione alla Commissione europea condividendo le “preoccupazioni” per le leggi che stanno entrando in vigore in Ungheria. L’Ungheria sta per approvare una legge contro le ONG straniere che operano sul territorio nazionale e ricevono fondi dall’estero in maniera torbida. Le ONG che fanno propaganda anti-umana sui territori occidentali, che non devono rispondere di fronte alla legge. Orban, come già fece Putin, sta per mettere fine a questa propaganda, stilando una lista nera di tutte le ONG da ritenersi pericolose per la sovranità nazionale dell’Ungheria.

La Commissione europea ha già promesso una punizione esemplare all’Ungheria qualora approvasse questa legge, minacciando di attivare le procedure di infrazione.

Sono quei meccanismi che hanno funzionato in Italia per far cadere il Governo Berlusconi ed operare un colpo di Stato, inserendo il non eletto Mario Monti nel 2012. Viktor Orban dalla sua ha il fatto di non essere schiavo della moneta unica, l’Euro, unica vera leva per fermare le decisioni di un governo sovrano regolarmente eletto. Uno Stato che non ha una propria moneta, è semplicemente una colonia. Vedrete che non riusciranno a fermare l’Ungheria, perché non ne hanno gli strumenti. Il massimo che potranno fare saranno le sanzioni commerciali come alla Russia. Potranno anche arrivare a bloccare il sistema Swift dei pagamenti, perché ricordiamoci che la Tecno Europa è in mano a banchieri privati e ai fondi di investimento che nominano i burocrati a Bruxelles. Ma Orban potrà resistere.

Se credete di essere schiavi della Commissione europea non eletta, non vi rendete conto che questa mozione non è partita dalla Commission ma dagli stessi Stati della UE. Siamo tutti complici alla co-creazione di questa gabbia. Non è colpa di singoli individui. Non è mai così.

Gli Stati firmatari sono ben sedici: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia e Svezia. Ancora una volta non c’è l’Italia, e questo è da tenere davvero in considerazione. L’Italia dove può, non si sottomette.

Cosa dice la lettera inviata alla Commissione:

“Profonda preoccupazione per i recenti emendamenti legislativi e costituzionali che violano i diritti fondamentali delle persone Lgbtq+, adottati dal Parlamento ungherese il 18 Marzo e il 14 Aprile 2025, in seguito ad altre normative anti-Lgbtq+ già introdotte negli anni precedenti.

Con il pretesto della tutela dei minori, questi emendamenti legislativi consentono di imporre multe ai partecipanti e agli organizzatori di eventi, come le celebrazioni annuali del Pride. Gli emendamenti consentono inoltre l’utilizzo di software di riconoscimento facciale in tali eventi e il loro divieto. Siamo preoccupati per le implicazioni di queste misure sulla libertà di espressione, sul diritto di riunione pacifica e sul diritto alla privacy.

Siamo profondamente allarmati da questi sviluppi, che sono contrari ai valori fondamentali della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza e del rispetto dei diritti umani, come stabilito dall’articolo 2 del Trattato sull’Unione europea”.

Infine gli Stati firmatari invitano l’Ungheria a rivedere tale decisione per garantire “i diritti umani” di tutti.

Invitano la Commissione europea a procedere: “Condividiamo la preoccupazione espressa dalla Commissione europea al riguardo e la invitiamo a utilizzare tempestivamente e pienamente gli strumenti a sua disposizione in materia di Stato di diritto nel caso in cui tali misure non vengano riviste di conseguenza”.

Adesso la Commissione europea ha il via libera per cominciare la battaglia contro Orban. Saranno minacciati, ricattati e potentemente colpiti.

Ma se resisteranno, otterranno l’agognata libertà. Solo chi combatte si libera. La libertà non è ottenuta dall’attesa ma dalla volontà all’azione.

Fonte: QUI


CONCLUSIONE
Fortunatamente in Europa c’é un politico che si chiama Viktor Orban, un uomo con sani principi e soprattutto con le sfere, se non fosse per le sue prese di posizione, l’unione europea sarebbe un bel pezzo avanti verso il controllo totale con arroganza. Chissà, considerato tutto, forse dovrei chiedere la cittadinaza ungherese ed uscire dalla gabbia di matti che si chiama: “resto d’Europa”. Val. In.

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