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Zelensky propone black-out mondiale.

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Zelensky, a nostro avviso, é fuori di testa e sta esagerando, tra un po’ ci chiederà pure la Luna nel pozzo.


L’appello di Zelensky per un black-out mondiale: “Un’ora di buio per l’Ucraina”
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha chiesto un ‘black-out’ mondiale a sostegno dell’Ucraina. Zelensky ha chiesto alle istituzioni e a cittadini di tutto il mondo di spegnere le luci -non solo quelle di istituzioni e monumenti ma anche quelle natalizie nelle singole case- domani 21 dicembre, dalle 20:00 alle 21:00 ora di Kiev, come gesto di solidarietà con il Paese invaso dai russi e che da settimane è nel mirino di attacchi alle strutture energetiche.

La campagna, battezzata #LightUpUkraine, punta anche a raccogliere almeno dieci milioni di dollari per finanziare l’acquisto di mille generatori elettrici per permettere il funzionamento degli ospedali ucraini. “Abbiamo bisogno del vostro sostegno. Ogni medico costretto a operare nell’oscurità. Ogni padre e madre che fanno del loro meglio per dare alle loro famiglie ciò di cui hanno bisogno, anche nell’oscurità. Ogni ucraino che ha fede nella libertà, nonostante l’oscurità”, ha detto Zelensky. Monumenti di tutto il mondo, simbolo con la loro illuminazione delle festività natalizie, come il Rockefeller Center di New York o Trafalgar Square a Londra, aderiranno all’iniziativa, secondo un comunicato diffuso dal governo ucraino.

20 dicembre 2022


Il tesoro di Volodymyr Zelensky nascosto nei paradisi fiscali all’estero.
Non sono solo gli oligarchi russi a utilizzare le società offshore per occultare i loro patrimoni all’estero. Dall’inchiesta giornalistica internazionale Pandora Papers, che ha seguito di 5 anni i famosi Panama Papers, emerge che Volodymyr Zelensky e alcuni dei suoi più fidati collaboratori – tra cui l’amico Serhiy Shefir, primo consigliere pubblico della presidenza ucraina, e Ivan Bakanov, capo del servizio di sicurezza del Paese – avevano a disposizione una rete di società con sede tra le Isole Vergini britanniche, Cipro e Belize, e che alcune di queste sono state utilizzate per acquistare costosi immobili a Londra. Il presidente ucraino, ora diventato un’icona mondiale della resistenza contro l’invasione russa, venne eletto tre anni fa con l’obiettivo di contrastare la corruzione imperante e lottare contro l’evasione fiscale. Nel marzo 2019, un mese prima del voto, Zelensky aveva ceduto a Shefir le sue azioni nella società offshore Maltex Multicapital Corp., registrata nelle Isole Vergini britanniche. Il presidente ucraino, insieme a sua moglie, possedeva infatti un quarto di Maltex attraverso una società registrata in Belize, chiamata Film Heritage. I due soci, però, avrebbero fatto un accordo affinché i dividendi continuassero a essere pagati alla Film Heritage di Olena Zelenska, moglie di Zelensky. Un profilo cliente di Maltex ha rivelato che le 5 maggiori fonti di reddito dell’azienda erano: Ucraina, Bielorussia, Russia, Belize e Cipro.

Le rivelazioni provengono dai file di 14 fornitori di servizi offshore trapelati all’International Consortium of Investigative Journalists e condivisi con partner in tutto il mondo, incluso OCCRP. I documenti – mai smentiti – mostrano che Zelensky e i suoi partner in una società di produzione televisiva, la «Kvartal 95», hanno creato una rete di offshore che risale almeno al 2012, anno in cui la società ha iniziato a realizzare contenuti regolari per le stazioni TV di proprietà di Ihor Kolomoisky, un oligarca ucraino (che ha anche le cittadinanze israeliana e cipriota) accusato di una frode multimiliardaria. L’imprenditore-  ed ex governatore della regione di Dnipropetrovs’k – è tra le persone più ricche dell’Ucraina, con un patrimonio netto stimato di 1,8 miliardi di dollari. Zelensky è diventato famoso al pubblico ucraino come protagonista del programma di satira politica «Servant of the People», andato in onda nel 2015 sulla rete di Kolomoisky. La stessa campagna elettorale dell’attuale presidente è stata sostenuta dai media appartenenti all’oligarca ucraino, accusato di aver sottratto 5,5 miliardi di dollari dalla sua banca: Privatbank. Fece scandalo quando un alleato politico dell’allora presidente in carica, Petro Poroshenko, pubblicò un grafico su Facebook in cui affermava che Zelensky e i suoi partner di produzione televisiva erano beneficiari di una rete di società offshore che avrebbero ricevuto 41 milioni di dollari dalla Privatbank di Kolomoisky. Quell’alleato, Volodymyr Ariev, non ha fornito prove, ma i Pandora Papers mostrano che almeno 10 delle società che avrebbero ricevuto il denaro appartenevano davvero a Zelensky e ai suoi partner.

Nonostante ciò, durante il suo mandato, Zelensky si è ripetutamente impegnato a tenere a freno gli oligarchi. Il 22 settembre scorso Shefir, il suo fidato collaboratore, è sfuggito per un pelo a un apparente tentativo di omicidio, quando la sua auto è andata a fuoco poco fuori. Lui è rimasto illeso, ma il suo autista è stato ferito. Il giorno dopo il parlamento ucraino ha approvato un disegno di legge che crea un registro degli oligarchi per impedire loro di finanziare partiti politici o partecipare a privatizzazioni. I documenti di Pandora Papers mostrano che una società della rete di offshore riconducibili a Zalensky è stata utilizzata per acquistare un appartamento a Londra a pochi passi dal museo di Sherlock Holmes a Baker Street. La zona è una delle preferite dagli investitori stranieri che utilizzano società di comodo anonime. Quell’appartamento, un trilocale in Glentworth Street, è stato acquistato per 2,28 milioni di dollari nel 2016 da una società del Belize di proprietà di Shefir, SHSN Limited. Anche un appartamento nelle vicinanze dell’edificio Chalfont Court di Baker Street, che è stato acquistato da Shefir per 3,5 milioni di dollari nel 2014, è stato trasferito a SHSN Limited nel 2018. I documenti mostrano anche che un altro azionista di «Kvartal 95», Andrii Iakovlev, ha ottenuto nel 2015 un appartamento da circa 2,3 milioni di dollari nell’edificio dei Giardini del Palazzo di Westminster. Anche se Zelensky caldeggia la campagna anti-oligarca, alcuni continuano a dubitare della sua sincerità. Tra questi c’è Ruslan Ryaboshapka, ex massimo procuratore del Paese, estromesso nel 2020. Ha riferito all’OCCRP che crede ciò sia dovuto alle pressioni dell’oligarca Kolomoisky. «Un presidente non dovrebbe possedere società offshore. In generale, le offshore sono cattive», ha detto Ryaboshapka, definendo il trasferimento di denaro all’estero «una vecchia tradizione» in Ucraina.

Fonte: iltempo.it – Valeria Di Corrado 24 marzo 2022

 

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One comment

  1. Edoardo Fumagalli

    Hahahahahahah …… idiots

    0

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