AGI – Tutti d’accordo sulla necessità di una governance condivisa dell’Intelligenza Artificiale ma ancora forti divergenze, in particolare tra le due sponde del Nord Atlantico, sulle regole da adottare. Questo il bilancio del “Summit for Action on AI” conclusosi oggi a Parigi, che ha visto gli Stati Uniti, rappresentati dal vicepresidente J.D. Vance, e la Gran Bretagna non firmare la dichiarazione finale per un’IA “aperta”, “inclusiva” ed “etica”, sottoscritto da 61 Paesi, tra cui Francia e India, coorganizzatori dell’evento, e la Cina.
Nel documento, che il premier britannico Keir Starmer ha ritenuto in contrasto con “l’interesse nazionale”, i firmatari hanno esortato a un “dialogo globale” che porti a una normativa del settore valida a livello internazionale e hanno chiesto di evitare la “concentrazione del mercato” in modo che la tecnologia sia più accessibile. Ma, per il momento, ad andare in scena è soprattutto la competizione mondiale tra Washington e Pechino.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha negato che l’UE sia in ritardo rispetto alle due grandi potenze e perché “la corsa è solo all’inizio, la frontiera è in continuo movimento e la leadership globale è ancora in palio”. Per il momento, però, la partita è a due e al centro della contesa c’è proprio il vecchio continente.
Nel suo intervento Vance non nomina mai né il Dragone né DeepSeek, il sistema di IA sviluppato in Cina che ha lanciato la sfida a ChatGPT. Ma è chiarissimo a chi l’autore di “Elegia Americana” si riferisca quando menziona “regimi” che stanno utilizzando l’intelligenza artificiale per aumentare il controllo non solo sui propri cittadini ma anche su quelli di altri Paesi. “Collaborare con loro significa incatenare la vostra nazione a un padrone autoritario che cerca di infiltrare, scavare dentro e appropriarsi della vostra infrastruttura informativa”, ha avvertito Vance, “diventare partner di questi regimi è sempre sbagliato nel lungo termine”.
E nel contenimento della Cina diventerebbe un problema anche l’eccesso di regolamentazione di cui il vicepresidente Usa accusa gli “amici europei”. “Censurare e controllare i pensieri degli utenti e portare avanti la regolamentazione più aggressiva possibile favorisce le persone che hanno già un vantaggio sul mercato”, ha detto ancora Vance, secondo il quale troppe norme rischiano di soffocare nella culla una rivoluzione tecnologica che gli Usa invitano a guardare con “ottimismo” e non con “trepidazione”.
Per Modi e Macron servono “condivisione” e “fiducia”
Per il primo ministro indiano Narendra Modi, che sarà padrone di casa della prossima edizione del vertice, non è però il momento di contrapposizioni, alla luce delle “forti interdipendenze” tra nazioni che lo sviluppo del settore comporta. Per questo, ha aggiunto Modi, occorre mettere insieme “talenti e risorse” e trovare “valori condivisi” che guidino un’innovazione in grado di “cambiare in meglio la vita di milioni di persone nella salute, nell’educazione, nell’agricoltura e molto altro”.
Creare nell’opinione pubblica “fiducia” nell’IA, perché il dibattito abbandoni i toni più apocalittici, è l’aspetto più cruciale per il presidente francese, Emmanuel Macron, che nel suo intervento finale ha citato come prerequisiti fondamentali un maggior consolidamento e una migliore qualità dei dati, un adeguato rispetto della privacy e dei diritti d’autore, un’efficace protezione dagli attacchi informatici e strumenti che consentano di distinguere i deepfake e la disinformazione. In questo modo, ha concluso Macron, potremo “guardare al futuro” senza limitare l’innovazione.
Altro tema fondamentale è la sostenibilità di un’industria così energivora. A questo scopo sarà creato un osservatorio sull’impatto energetico dell’intelligenza artificiale, guidato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia, che coinvolgerà le maggiori aziende del settore.
Fonte: AGI – Francesco Russo – 11 Febbraio 2025
Non ci saranno mai condivisioni, quando di mezzo ci sono, interessi economici e di politica interna che internazionale. Dobbiamo solo creare dei sistemi di controllo del settore e valutare a livello internazionale la legalità del sistema AI, sia a livello legislativo che commerciale. COme si fa con tutto il resto, se non ci sono accordi che tutti accettano.
A nostro modesto avviso, c’é stata un’eccessiva velocizzazione negli ultimi tempi riguardo l’implementazione dell’Intelligenza Artificiale, INSPIEGABILE. È ovvio che al di la degli apparenti buoni propositi, c’é un disegno preciso:BUONO, CATTIVO. A breve capiremo!