STOP Auto Euro 5: «E’ come vivere un secondo LOCKDOWN» - Italiador
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STOP Auto Euro 5: «E’ come vivere un secondo LOCKDOWN»

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Si prospetta un rientro dalle ferie amaro per artigiani e commercianti e non solo. Fra blocco dei diesel Euro5, strisce gialloblù che compaiono nella notte e aumento dei biglietti Gtt per mezzi pubblici e parcheggi. «Comune e Regione ci riflettano: non è questo il momento per assestare un altro duro colpo a negozi, bar e ristoranti» commenta Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino e Piemonte. «I provvedimenti sulla viabilità nelle loro varie articolazioni avranno un solo effetto: mettere in ulteriore difficoltà il commercio» aggiunge grave.

Lo scoramento del mondo del commercio di fronte ai provvedimenti in arrivo in materia di viabilità è palpabile. «Si può pensare che ambulanti e agenti di commercio, per cui l’auto è strumento essenziale di lavoro, siano in grado in un periodo come questo di sostituire i loro Euro5?» domanda ancora Banchieri. Ma la preoccupazione si estende presto anche verso i privati che dovrebbero affrontare la spesa per cambiare l’auto «quando già sono alle prese con bollette, mutui e inflazione». A quegli stessi cittadini «si chiede poi di pagare di più i parcheggi o il biglietto per autobus e metropolitana, con buona pace del mezzo pubblico come alternativa all’auto» rimarca il presidente di Confesercenti. Quanto alle strisce gialloblù, Banchieri non ha dubbi: «Faranno perdere clientela ai ristoranti del centro». Se trovare parcheggio sarà sempre più difficile, si scoraggiano le persone a spostarsi verso quelle zone.

Forte preoccupazione viene anche dal mondo artigiano, per bocca del presidente di Confartigianato Torino, Dino De Santis, che nelle prossime settimane si farà portavoce delle imprese artigiane associate del territorio per evidenziare le innumerevoli criticità di questo provvedimento. «È un provvedimento iniquo e anti-imprenditoriale» attacca De Santis. Iniquo, «perché penalizza le famiglie che non possono permettersi di sostituire l’auto: se non sei ricco non ti resta che viaggiare in bus, affidandosi ad un traporto locale sempre più costoso e inefficiente, oppure inforcare una bici o un monopattino». Anti-imprenditoriale, «perché si fa finta di non sapere che il divieto di circolazione non si limita a penalizzare chi usa l’auto per recarsi al lavoro, ma impedisce di lavorare a tutti coloro, a cominciare dagli artigiani, per i quali il furgone non è un mezzo per spostarsi ma è un vero e proprio strumento di lavoro per raggiungere i clienti». In questo caso, non si tratta di dover fare fronte a qualche disagio, «bensì di non riuscire a mandare avanti la propria attività imprenditoriale» sottolinea De Santis e aggiunge.

Fonte: TorinoCronaca – Adele Palumbo  – 21 Agosto 2023

CONCLUSIONE

Gli Italiani hanno comprato poche auto elettriche, quindi qualcuno ha deciso che bisogna vietare la circolazione di vetture da Euro5 in giù (per ora). Si parte da Torino, poi in resto dell’Italia a seguire.

Tu povero Italiota che NON hai compreso cosa sta accadendo sotto i tuoi occhi, perché ancora non toccato,  sappi che anche tu vivrai il tuo secondo “LOCK DOWN”.

Non potrai più muoverti, non potrai andare a lavorare, non potrai fare la spesa, avrai la tua “città 15 minuti”.  Sei contento?
Intanto l’Europa aumenta sempre più  i livelli di finta protezione dell’ambiente. Le automobili da Euro1 sono passate a Euro6, e ci aspettiamo a breve l’Euro7.

Stessa cosa per gli immobili, prima il massimo dell’efficienza era la classe “A” ora non basta più. Il livello é passato da “G”, “F”, “E”, “D”, “C”, “B”, A”  e recentemente ad “A1” , “A2”, “A3”, “A4” .

Stessa cosa per gli elettrodomestici. Non hai capito che stanno stringendo il cappio attorno al capo di ogni essere umano? Svegliati ed agisci.

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