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Stop alle parole straniere, adesso si parla ITALIANO

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Probabilmente qualcuno si sarà accorto che “grazie a delle scelte scellerate” fatte alcuni anni fa da Romano Prodi ed altri politici a seguire, molti prodotti e servizi venduti in Italia NON riportano ad esempio le istruzioni in Italiano.

Fu una scelta deliberata quella di sacrificare la lingua madre con l’idea che dovevamo essere proiettati in un contesto internazionale. In realtà nella maggior parte dei casi l’italiano viene snobbato perché nessuno si é mai posto il problema anzi ha preferito far finta di nulla e sacrificare l’Italiano e gli Italiani, già più volte svenduti.

A noi sembra giusto che chiunque sia sul mercato Italiano abbia l’obbligo di comunicare in Italiano, tanto per cominciare. I manuali d’uso sono impossibili da leggere per coloro che non hanno mai studiato le lingue straniere o magari per gli anziani che sono rimasti fedeli alle proprie tradizioni.

Morale: l’Italiano sta scomparendo e si sta imbastardendo sempre più con vocaboli stranieri e neologismi che talvolta non hanno alcun senso per la maggioranza dei cittadini. Finalmente qualcuno se n’é accorto e vuole porre rimedio. Magari questo qualcuno riuscirà a trovare un buon compromesso, tra tradizione italica e l’uso di parole straniere.

Val. In.

La proposta di legge a prima firma di Fabio Rampelli, deputato di Fdi e vicepresidente della Camera, si colloca in un’ottica di salvaguardia nazionale e di difesa identitaria

Lingua italiana obbligatoria per la fruizione di beni e servizi. Imposizione di trasmettere qualsiasi comunicazione pubblica in italiano. Obbligo di utilizzare strumenti di traduzione o interpreti per ogni manifestazione o conferenza che si svolga sul territorio del Paese. Divieto di usare sigle o denominazioni straniere per ruoli in azienda, a meno che non possano essere tradotte. Utilizzo della lingua italiana nei contratti di lavoro. A scuola e nelle università, corsi in lingua straniera tollerati solo se giustificati dalla presenza di studenti stranieri.

Legge a tutela della lingua italiana
Questi i punti principali della proposta di legge a prima firma di Fabio Rampelli, deputato di Fdi e vicepresidente della Camera, che fa notare come secondo le ultime stime dal 2000 ad oggi il numero di parole inglesi confluite nella lingua italiana scritta è aumentato del 773 per cento: quasi 9.000 sono gli anglicismi attualmente presenti nel dizionario della Treccani su circa 800.000 parole in lingua italiana. E che reputa «non più ammissibile che si utilizzino termini stranieri la cui corrispondenza italiana esiste ed è pienamente esaustiva».

Sanzioni da 5mila a 100mila euro
«La violazione degli obblighi», si legge nella pdl, «comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una somma da 5.000 a 100.000 euro». Il testo, composto da 8 articoli e presentato lo scorso 23 dicembre, contiene le «disposizioni per la tutela e la promozione della lingua italiana». Oltre a vari obblighi specifici «in un’ottica di salvaguardia nazionale e di difesa identitaria», la legge istituisce il Comitato per la tutela, la promozione e la valorizzazione della lingua italiana

M5s: Rampelli denuncerà ministero Made in Italy?
«Pensavamo di averne viste già molte di proposte sconclusionate e al limite del ridicolo da parte di questa maggioranza, ma quella che giunge con apposito disegno di legge da parte del vice presidente della Camera Rampelli le batte tutte. L’alfiere di Fratelli d’Italia porta in Parlamento una crociata contro i “forestierismi”, prevedendo sanzioni da 5.000 a 100.000 euro per chi dovesse violare l’italico idioma. Peccato che sia proprio il suo governo ad aver istituito il Ministero del “made in Italy”. Rampelli denuncerà il collega di partito Urso che è a capo di un siffatto ministero, tanto incline al forestierismo perfino nel suo nome? Insomma è lo stesso governo di cui lui fa parte ad essere responsabile dell’”inquinamento della lingua italiana”, denunciato nella relazione alla sua legge». Così gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione cultura alla Camera e al Senato.

 
Accademia Crusca: multare chi usa parole straniere? Ridicolo
La proposta di legge di Fdi è stata bocciata sonoramente anche dalla Accademia della Crusca, per la quale «la proposta di sanzionare l’uso delle parole straniere per legge, con tanto di multa, come se si fosse passati col semaforo rosso, rischia di vanificare e marginalizzare il lavoro che noi, come Crusca, conduciamo da anni allo scopo di difendere l’italiano dagli eccessi della più grossolana esterofilia, purtroppo molto frequente» afferma il professore Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca, cha aggiunge: «l’eccesso sanzionatorio esibito nella proposta di legge rischia di gettare nel ridicolo tutto il fronte degli amanti dell’italiano»

Fonte: IlSole24Ore – 31 Marzo 2023

 

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