Secondo un nuovo sondaggio dell’Ipsos, il COVID-19 ha spinto circa il 30% degli adulti occupati a prendere un congedo dal lavoro
• Il 56% ha sperimentato una maggiore ansia per la sicurezza del proprio lavoro
• Il 55% ha trovato stressanti i cambiamenti nella routine lavorativa e nell’organizzazione.
• Quasi la metà degli intervistati si è sentita sola o isolata quando lavorava da casa.
• Più del 40% ha affermato che la propria produttività è diminuita ed è stato difficile portare a termine il lavoro a casa.
Principali rischi dello Smart Working
• Con più della metà degli adulti che lavorano sperimentando ansia relativa al proprio lavoro e ai modelli smart working, Alisha Moopen, vicedirettore generale di Aster DM Healthcare, identifica sei pericoli specifici dello stare a casa.
• Il “DEMONE” comprende:
o D (dipendenza) – dipendenza da dispositivi
o E (eyes)- affaticamento degli occhi
o M (mental) – problemi di salute mentale
o O (obesità) – aumento sedentarietà
o N (nick) – dolore al collo e alla schiena
o E (aggiungo emozioni) – difficoltà a condividere emozioni
Mentre la seconda ondata della pandemia COVID-19 si rafforza in molte parti del mondo, è evidente che la vecchia normalità è scivolata e si sta instaurando un nuovo senso di normalità. Ciò è stato evidente con l’arrivo del lavoro da casa, studio da casa ed eventi da casa.
Ma mentre ci ritiriamo nella sicurezza delle nostre case, dobbiamo rimanere vigili perché la battaglia non è ancora stata vinta. Piuttosto, ci sono una serie di pericoli in agguato all’interno delle nostre quattro mura, causati da questa pandemia, che possono avere un impatto negativo sulla nostra salute.
Questi pericoli sono il DEMONE dello smart-working e se non controllati, possono rapidamente degenerare in sfide pericolose. [Omissis…]
Fonte: digitaldetox