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Sergey Lavrov della Federazione Russa, all’80esima sessione dell’Assemblea Generale ONU

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Sergey Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa

Intervento di Sergey Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, al Dibattito Generale svoltosi nell’ambito dei lavori della 80esima sessione dell’Assemblea Generale ONU

Punti chiave:

  • Ottant’anni fa giungeva a conclusione il conflitto più spaventoso della storia dell’umanità: oltre 70 milioni di persone rimasero vittime delle operazioni di guerra, della fame e delle malattie. Nel 1945, il corso della storia mondiale cambiò per sempre. Il trionfo sul nazismo tedesco, sotto il cui vessillo si era sollevata gran parte dell’Europa, così come [la vittoria] sul militarismo giapponese, aprirono la strada alla pace, alla ricostruzione e alla prosperità. […] Noi onoriamo la memoria sacra della fratellanza in armi con tutti gli Alleati che erano allora schierati dalla parte della verità nella battaglia contro le forze del male.
  • Uno dei risultati più duraturi di quel conflitto fu l’istituzione delle Nazioni Unite. I principi sanciti nella sua Carta, concordati dai Padri fondatori della nostra Organizzazione, continuano fino al giorno d’oggi a fungere da faro luminoso nella cooperazione internazionale.
  • Noi ci schieriamo a favore dell’osservanza incondizionata del principio di uguaglianza: in esso risiede la garanzia che tutti i Paesi possano occupare la propria degna collocazione all’interno dell’ordine mondiale, e questo indipendentemente dalla loro potenza militare, dal numero di abitanti, dall’estensione del loro territorio e dallo stato della loro economia.
  • Il principio legato al rifiuto di ricorrere alla forza o alle minacce è stato calpestato tante volte dall’Occidente. I bombardamenti della NATO sulla Jugoslavia, l’invasione dell’Iraq da parte della coalizione guidata dagli USA, l’operazione militare NATO mirata a un cambio di regime di Libia, tutte queste condotte sono sfociate in tragedia. Oggi, l’uso illegale della forza da parte di Israele nei confronti dei palestinesi e le sue azioni aggressive intraprese ai danni di Iran, Qatar, Yemen, Libano, Siria e Iraq minacciano di far saltare in aria l’intero Medio Oriente.
  • Non c’è alcuna giustificazione per l’uccisione spietata dei civili palestinesi, né per gli attacchi terroristici. Non c’è alcuna giustificazione per questa punizione collettiva inflitta ai palestinesi nella striscia di Gaza, dove sotto i bombardamenti e a causa della fame stanno morendo i bambini palestinesi, vengono distrutte scuole e ospedali, mentre centinaia di migliaia di persone vengono private di una casa.
  • Sono da condannare gli attacchi condotti sugli obiettivi iraniani posti sotto la tutela dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, così come gli attacchi condotti sulla capitale del Qatar.
  • Ieri, al Consiglio di Sicurezza, l’Occidente ha respinto la ragionevole proposta avanzata da Cina e Russia in merito alla proroga degli accordi siglati nel 2015 sul programma nucleare iraniano, pensata per concedere più tempo alla diplomazia. Tale condotta ha definitivamente smascherato l’intenzione dell’Occidente di sabotare la ricerca di soluzioni costruttive nell’ambito del Consiglio di Sicurezza ONU.
  • Oggi, l’Africa, così come tutto il Sud globale, stanno attraversando una nuova fase di risveglio, nella quale [i vari Paesi] si adoperano per conseguire la piena indipendenza; e l’ONU non deve rimanere in disparte. Il processo di decolonizzazione, così come altri sconvolgimenti radicali, hanno modificato le mappe politiche del nostro pianeta. La maggioranza mondiale rivendica a gran voce i suoi diritti. In questo, un ruolo particolarmente importante lo ricoprono l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai e i BRICS quali meccanismi di coordinamento degli interessi dei Paesi del Sud e dell’Est globali. Sta crescendo l’influenza esercitata dall’Unione Africana, dalla Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi e da altri raggruppamenti regionali.
  • La riforma dell’ONU non è che una parte di quel complesso compito di trasformazione dell’intero sistema di governance globale, che prevede altresì una fattuale democratizzazione del FMI, della Banca Mondiale e dell’Organizzazione Mondiale del Commercio; tali cambiamenti dovranno essere commisurati al peso e al ruolo del Sud e dell’Est globali nell’economia, nel commercio e nel sistema finanziario mondiale.
  • Nei dibattiti riguardanti le riforme a livello globale non si deve ignorare il fatto che la situazione nell’ambito della sicurezza internazionale si sta deteriorando. La Russia, assieme a coloro che ne condividono le posizioni, propone un’alternativa costruttiva a questa tendenza pericolosa: la costituzione, in Eurasia, di un’architettura di sicurezza equa e indivisibile, pensata non per i membri della NATO e i loro alleati, ma bensì per tutti sul continente, senza escludere alcun Paese né raggruppamento.
  • Parlando del futuro, non dovremmo dimenticare le lezioni del passato, specialmente in una situazione in cui in Europa il nazismo sta rialzando la testa, e in cui guadagnano slancio le tendenze alla militarizzazione. Ciò suscita grande preoccupazione, tanto più che diversi personaggi politici giunti al potere a Bruxelles e in alcune capitali di Paesi UE e NATO stanno cominciando seriamente a discutere della Terza Guerra Mondiale come di uno scenario verosimile. Questi personaggi stanno compromettendo il grande impegno profuso nella ricerca di un giusto equilibrio tra gli interessi di tutti i membri della comunità internazionale.
  • Noi invitiamo i Paesi membri e la direzione del Segretariato ad attenersi rigorosamente a tutti i principi sanciti nella Carta dell’ONU, senza cadere nei doppi standard. Soltanto in questo modo l’eredità dei padri fondatori delle Nazioni Unite non andrà sprecata.

New York, 27 settembre 2025

Fonte: Ambasciata della Federazione Russa in Italia

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