Nel totale silenzio dei media un nuovo attacco è in corso alla privacy dei cittadini. L’11 gennaio 2021 è la data che il governo ha fissato per il consenso automatico di tutti coloro che tacciono al FSE (Fascicolo Sanitario Elettronico). L’articolo 11 del Decreto Legge «Rilancio» n. 34/2020, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19/5/2020, nel disporre misure urgenti in materia, appunto, di Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) impone una serie di modifiche all’articolo 12 del D.L. 179/2012, tra le quali l’abrogazione del comma 3-bis.
Da notare che l’Art 12. D.L. 179/2012 punto 5 prevedeva “La consultazione dei dati e documenti presenti nel FSE di cui al comma 1, per le finalità di cui alla lettera a) del comma 2, può essere realizzata soltanto con il consenso dell’assistito e sempre nel rispetto del segreto professionale, salvo i casi di emergenza sanitaria secondo modalità individuate a riguardo. Il mancato consenso non pregiudica il diritto all’erogazione della prestazione sanitaria”.
In base a questo comma, il FSE poteva essere alimentato esclusivamente sulla base del consenso libero e informato da parte dell’assistito, il quale poteva decidere se e quali dati relativi alla propria salute dovevano essere inseriti nel fascicolo medesimo.
C’era un diritto alla non raccolta di dati, all’oscuramento (totale o parziale) dei dati e anche un diritto all’oscuramento dell’oscuramento (non far sapere di avere chiesto la cancellazione di alcune informazioni). L’abrogazione del comma 3-bis comporta la possibilità di alimentazione del fascicolo anche in assenza del consenso.
Nel FSE sono contenuti dati su ricoveri di pronto soccorso, referti, profili sanitari, informazioni su diagnosi, allergie, terapie, cartelle cliniche, vaccinazioni, certificati, ecc. Non è un caso che questa nuova forma di schedatura di massa si sviluppi durante un tragico periodo storico caratterizzato dalla sottrazione di diritti civili individuali e collettivi, con la scusa di un’epidemia enormemente amplificata tramite falsificazione dei dati medici e bombardamento terroristico della popolazione mediante evidenti psico-programmazioni di massa.
Italiador ritiene questa azione un grave abuso commesso dal governo verso la privacy individuale e uno strumento coercitivo verso la vaccinazione obbligatoria. Non è stata data una corretta ed ampia informazione e il servizio digitale regionale per apporre il proprio diniego è disattivato causa COVID!
Il procedimento è inoltre farraginoso e non alla portata di tutti, con particolare riferimento agli anziani, spesso poco avvezzi alle nuove tecnologie.
È importante negare il proprio consenso. Lo Stato non è in grado di proteggere i dati personali in quanto li invierà ad altri stati e società private che operano a fine di lucro. Il mancato consenso non pregiudica il diritto all’erogazione della prestazione sanitaria.
Invitiamo comunque tutti i cittadini a negare il proprio assenso a questa schedatura elettronica che mira, in modo evidente, a classificare la popolazione anche in base alla propria storia vaccinale.
Modulo esercizio diritti in materia di protezione dei dati personali potete trovare il modulo per negare il proprio consenso. Gli interessati che ritengono opportuno negare il trattamento dei dati personali a loro riferiti effettuati attraverso il Portale Regionale della Salute hanno il diritto di proporre reclamo al garante per la protezione dei dati personali come previsto dall’art. 77 del RGPD seguendo procedure e indicazioni pubblicate su Garante della Privacy.
Il consenso si può negare anche scrivendo una email apposita utilizzando il Modulo scaricabile all’indirizzo del Garante della Privacy
Fonte: EuropeanConsumer