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RSA – Agricoltori bianchi depredati ed uccisi ed il governo non fa nulla. Trump svergogna il presidente nero sudafricano

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Nel breve video che presentiamo (1’29”), ogni singola croce rappresenta l’omicidio di un agricoltore bianco in Sud Africa, da parte dei neri.


Ancora un incontro al fulmicotone alla Casa Bianca, dove Donald Trump ha incontrato Cyril Ramaphosa, presidente della Repubblica del Sudafrica. Nonostante il viaggio di Ramaphosa fosse orientato principalmente a convincere il presidente Usa a stringere accordi commerciali, al centro dell’incontro, trasformato in scontro, tra i due ci sono state le violenze contro gli afrikaner, gli agricoltori bianchi sudafricani, che con Trump hanno ottenuto il pieno supporto degli Stati Uniti.

Il viaggio di Ramaphosa si è reso necessario a fronte del taglio degli aiuti deciso da Trump, in risposta alla controversa legge sulle terre che sta già mettendo in crisi la sua economia. Gli Stati Uniti sono il secondo partner commerciale del Sudafrica ma lo scorso gennaio Ramaphosa ha firmato una legge che permette al governo di espropriare terreni privati senza fornire indennizzi quando ritenuto nell’interesse pubblico. L’obiettivo dichiarato della misura è quello di rispondere alle conseguenze dell’apartheid e correggere l’equilibrio che vede una minoranza di bianchi, il 7% della popolazione, detenere i tre quarti delle aziende agricole. Ma Trump sostiene che si tratta di un provvedimento “razzista”, motivo per il quale, oltre aver tagliato gli aiuti, a marzo ha espulso anche l’ambasciatore sudafricano. Ramaphosa ha provato a entrare nelle simpatie di Trump parlando di golf ma il presidente Usa ha portato l’incontro subito nel vivo chiedendo una spiegazione sulle “cose brutte che stanno accadendo in Africa”.

Ha ricordato all’omologo sudafricano che gli Stati Uniti hanno accolto alcuni suoi cittadini “che si sentivano perseguitati”. Trump ha mosso accuse gravi a Ramaphosa, che a un certo punto ha evitato di rispondere al presidente americano per evitare di alzare il livello dello scontro: “Non c’è bisogno che dica a me che non c’è il genocidio degli afrikaner, basta che ascolti i suoi amici sudafricani qui”. Trump a quel punto ha mostrato un documentario che denuncia le uccisioni e le violenze subite dagli agricoltori bianchi sudafricani. “Queste cose sono accadute in Sudafrica.

Le loro terre vengono espropriate, loro vengono uccisi e il governo non fa nulla”, ha proseguito Trump. Ramaphosa si è difeso sostenendo che gli atti di violenza sono opera di “una minoranza di estremisti” e che quella “non è la linea del governo”, ma di fronte alla richiesta del tycoon di spiegare perché i “criminali” non siano stati arrestati il presidente del Sudafrica ha taciuto.

Fonte: IlGiornale – Francesca Galici – 21 Maggio 2025

CONCLUSIONE

Una volta in Sud Africa c’era il razzismo verso i neri, ora i neri sono al poter ed avrebbero dovuto governare meglio dei loro predecessori ed invece stanno facendo di gran lunga peggio.

I neri hanno distrutto un paese meraviglioso, un paese dove potrebbe esserci un benessere diffuso, ricco di materie prime, invece hanno creato povertà, insicurezza e si sono scatenati contro i bianchi depredandoli delle loro terre ed uccidendoli. Allora la domanda che sorge spontanea se prima c’era l’apartheid ma si viveva meglio, perché accettare e sostenere ore l’apartheid verso i bianchi, visto che tra l’altro in Sud Africa si vive pure peggio di prima?

Perché la comunità internazionale ed i lecca sederi del mainstream, non aprono bocca e non denunciano i misfatti del governo nero come facevano con quello bianco? Val. In.  

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