10 Novembre 2004 – Dopo le polemiche dei mesi scorsi che avevano portato al suo licenziamento, Pippo Baudo torna a sparare a zero contro la Rai e soprattutto passa alle vie di fatto facendo causa all’azienda e al direttore generale Flavio Cattaneo. Il conduttore infatti chiederà al Tribunale di Roma sia di affermare il diritto all’esecuzione del contratto firmato l’anno scorso con la tv di Stato e sia al risarcimento dei danni.
Nello scorso settembre, la direzione generale della Rai, “mi ha fatto sapere, attraverso il suo ufficio legale, di essere disponibile a raggiungere un accordo per il mio rientro in azienda. Ho dato“, dice Baudo, “il mio assenso ad una trattativa, ma dopo un incontro nel quale sono stati delineati i contenuti di un nuovo contratto, e successivi colloqui telefonici, devo ad oggi constatare la mancanza di un’effettiva volontà aziendale di dar concretamente seguito alle intenzioni manifestate“.
Pippo Baudo, amareggiato, di umor nero, affida ad un comunicato scritto e firmato, inviato dallo studio legale d’Amati, il suo addio. “Si è arrivati al punto di pretendere da me pubbliche scuse come condizione per il riconoscimento dei miei diritti. Se c’è qualcuno che deve scusarsi non sono certamente io“, aggiunge. “Ho dato perciò incarico ai miei legali di agire giudiziariamente sia contro il dott. Flavio Cattaneo, per le sue personali responsabilità nella vicenda che ha portato alla ingiusta rottura del mio contratto sia nei confronti della Rai, per le sue inadempienze“.
Baudo aggiunge di aver chiesto al Tribunale di Roma “di affermare il mio diritto all’esecuzione del contratto firmato l’anno scorso con la Rai e al risarcimento di tutti i gravi danni da me subiti“. Intanto, come primo passo, i legali di Baudo, gli avvocati Giorgio Assumma, Domenico e Nicoletta D’Amati, hanno chiesto all’Ufficio del lavoro di Roma di convocare il dott. Flavio Cattaneo e la Rai nel tentativo di conciliazione “che la legge prevede come formalità preliminare indispensabile per poter poi dare inizio al processo“.
Da parte sua anche la Rai risponderà con un’azione legale nei confronti di Baudo, secondo quanto si è appreso negli ambienti di Viale Mazzini. In Rai si ricorda anche che Baudo aveva rivolto accuse pesanti alla dirigenza dell’azienda, usando tra l’altro termini come “predoni” scritto sul sito internet dell’Associazione Art. 21 e che proprio per questo era stato chiesto al conduttore di fare in maniera altrettanto pubblica le scuse.
Fonte: Tgcom24 – 10 Novembre 2004
23 Dicembre 2020 – Anni addietro, nel 2011, quando venne architettato il golpe finanziario contro l’Italia culminato nell’instaurazione del governo Monti, Pippo Baudo era lì, a sostenere l’uomo del Bilderberg. Nel 2020, quando l’Italia subiva uno degli attacchi più feroci della sua storia, Baudo ancora una volta sosteneva calorosamente e pubblicamente coloro che volevano trasformare l’Italia in una prigione a cielo aperto. Baudo è stato sotto molti aspetti il gemello diverso del massone Maurizio Costanzo. Sono le due figure che hanno costruito quella TV generalista spazzatura che è servita per degradare le masse e distrarle con palleittes e lustrini, mentre il potere si prendeva la sovranità e la ricchezza dell’Italia. Le morti di queste figure segnano la fine di un’epoca. L’epoca della TV come mezzo per eseguire vaste operazioni di ingegneria sociale e manipolare le masse è finita.
Fonte: LEGGO – Inoltrato da Cesare Sacchetti
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