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L’ultima rivendicazione francese: “Trinità dei Monti appartiene a noi”

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Ci sono voluti una decina di giorni. Ma alla fine il bubbone è scoppiato. Con l’arrivo dei magistrati della Corte dei Conti francese a Roma è giunto l’invito (non troppo cordiale) a considerare l’ipotesi di riassetto «giuridico e gestionale» dei Pii Stabilimenti d’Oltralpe nella Città Eterna. Almeno 13 immobili nel centro storico di Roma: tra cui Villa Medici. E 5 chiese, come San Luigi dei Francesi che ospita dipinti di Caravaggio e Trinità dei Monti. Quest’ultima, in particolare, ha aperto uno squarcio: tra lo status quo e il futuro dei possedimenti bleu blanc rouge nella capitale; tanto da far assomigliare un’ispezione di routine a una puntata di Gomorra. “Ce ripigliamm’ tutt’ chell che è o nuost”, è in sostanza il messaggio incluso nel rapporto delle toghe francesi datato 2 settembre, e inviato a un governo che ancora non c’è.

Il quotidiano Le Parisien ne aveva dato conto solo nelle cronache, poi Le Monde ha sollevato il caso della rivendicazione della Scalinata di Piazza di Spagna. Che è in chiaroscuro, ma c’è: mettendo nel mirino la sciatteria riscontrata nella gestione dell’ente francese (evidentemente un po’ romanizzata) di beni e possedimenti nel periodo 2015-2022, il rapporto riaccende così un’antica disputa, riaffermando la proprietà di uno degli spazi più emblematici della capitale: inclusa la scalinata costruita a inizio XVIII secolo con fondi francesi, manutenuta fino alla fine del XX secolo dall’ente dei Pii Stabilimenti e più di recente dal Comune di Roma o grazie a sponsor.

A far imbestialire i magistrati, la scoperta che un «pezzo» di Trinità dei Monti è oggi occupato da una scuola privata italiana: con rette elevate – si legge nel rapporto – in violazione delle disposizioni espresse nell’accordo diplomatico e in contraddizione con quelle relative al «carattere francese del complesso Trinité-des-Monts» che dev’essere «al servizio dell’insegnamento della diffusione delle cultura francese». Querelle inevitabile. L’avvenire del complesso, circa 3 ettari gestiti dai religiosi della Comunità Emmanuel in base all’accordo tra la Francia di Carlo X e Papa Leone XII del 1828, è un nervo scoperto nei rapporti tra Parigi, Roma e Santa Sede sin dall’annessione del Lazio al Regno d’Italia. [Omissis….]

Per il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli (FdI), siamo alle comiche: manderemo, ironizza, esperti al Louvre per la ricognizione dei beni sottratti all’Italia nel corso della Storia.

Fonte: IlGiornale – Francesco De Remigis 14 Settembre 2024 

CONSIDERAZIONE
Cara Francia e Francesi, NON rompeteci i cosiddetti, se insistete con le richieste inopportune e fuori luogo, RESTITUITECI mezzo museo del Louvre, a partire dalla Gioconda di Leonardo e poi ne riparliamo! OK?
P.S. Ma questi, NON hanno meglio da fare, con tutti i casini che ci sono in giro nel mondo, il pericolo della III Guerra Mondiale e dopo la figura di cacca che hanno fatto in occasione delle Olimpiadi 2024? BOH. Val. In.

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