L’essere umano nasce sessuato: maschio, femmina. Il dato biologico può coincidere (ma non sempre coincide) con il sentire della persona: io sono maschio e mi sento maschio, io sono femmina e mi sento femmina. Questo aspetto dell’identità si chiama ‘identità di genere’.
Una preforma di identità di genere si ha prima dei due anni (intorno ai 18 mesi). A partire dai due anni il bambino sa di appartenere ad un genere, seppure non conosce le specifiche differenze con il genere opposto.
Vi è poi un aspetto legato al ‘ruolo di genere’ che il bambino apprende dal contesto: giocattoli da maschi o da femmine, colori da maschi o da femmine etc. queste cose sono connotate culturalmente.
Vi è, ancora, un’espressione di genere cioè il modo in cui noi esprimiamo nell’estetica e nei modi la nostra appartenenza al genere. La sessualità, intesa come Orientamento Sessuale non ha a che fare strettamente con tutte le componenti del genere descritte sopra.
In virtù di questo e della complessità relativa alla costruzione identitaria di un bambino é necessario stargli accanto nelle sue scelte, provando anche a capire le sue motivazioni.
Per quanto riguarda l’orientamento esso si svilupperà pian piano secondo la naturale inclinazione del bambino, sempre che non sopraggiungano interferenze esterne quali ad esempio assunzione cosciente o non di ormoni inversi, ovvero ormoni maschili per le femmine e viceversa.
A volte essere logici, mette la stupidità in difficoltà