Per ottemperare agli obblighi del “Piano per l’uguaglianza etnica e razziale” , le tradizionali iniziative, mercatino, spettacolo e scambio auguri finale, che ruotano intorno alla festivisità del 25 Dicembre potrebbero venire rinominate così da eliminare ogni riferimento cristiano.
L’ipotesi formulata dal presidente dell’Istituto Universitario Europeo di Fiesole, sta facendo giustamente discutere il mondo della politica, dell’istruzione ed i cittadini. Lo sciagurato Istituto sostiene che: per ottemperare agli obblighi del ‘Piano per l’uguaglianza etnica e razziale dell’Eui’, si dovrebbe eliminare “il riferimento cristiano” e rinominare, quindi, la festa di Natale.
(ndr A noi Italiani cattolici non interessa proprio nulla, relativamente agli obblighi del ‘Piano per l’uguaglianza etnica e razziale dell’Eui’. CHIARO?)
Una decisione oggetto di valutazione e non ancora definitiva, fanno sapere fonti dell’Istituto, secondo cui l’ipotesi è stata formulata in base alla policy dell’Istituto stesso in tema di diversità e inclusività: “Le diverse osservanze religiose e culturali che sono rappresentate all’IUE – si legge nel Piano per l’uguaglianza etnica e razziale 2023-2026 dell’Istituto – saranno riconosciute nel calendario degli eventi e delle attività correlate. Si presterà attenzione a garantire che la celebrazione di festività e ricorrenze sia comunicata con un linguaggio inclusivo, riconoscendo le diverse religioni.
Noi Cittadini e Cristiani dell’Italia, CONDANNIAMO nella maniera più profonda l’idea di rinominare il Santo Natale. Ignorare la religione che da millenni ci ha caratterizzato é una GRAVE OFFESA e MANCANZA di RISPETTO ed in virtù di questo evidente affronto, la comunità dovrà manifestare tutto il disappunto, in tutti i modi possibili ed immaginabili, nei confronti dell’Istituto e personalmente di chi lo dirige. (ndr Italiador Licenza Poetica. Andate a farvi fottere)
25 Ottobre 2023