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C’è una data, una location, una sposa: tutte le carte in regola di un matrimonio perfetto. Lo sposo, però, è un po’ fuori dai canoni: si chiama Ailex, ed è un ologramma.
A crearlo, la sposa stessa: l’artista spagnola Alicia Framis, residente in Olanda, che ha appena annunciato il lieto evento, da lei descritto come «le prime nozze ibride» tra un essere umano e una creatura virtuale. Il che, in realtà, non è del tutto vero: un precedente c’è, e pure recentissimo. Poco più di un anno fa, infatti, è stato il giapponese Akihiko Kondo a sposare l’ologramma di una cantante pop, disegnata in stile manga.
Si tratta però, in questo caso, della risposta ad una domanda precisa: una relazione con un’intelligenza artificiale può essere la soluzione alla solitudine dilagante della società contemporanea? È il nodo che Framis è decisa a sciogliere con il suo nuovo progetto artistico – perché di questo si tratta (ndr. ma quale progetto artistico, questa é fuori di testa). Il matrimonio, come spiegato nella nota illustrativa del progetto, è fissato nell’estate del 2024 e avrà luogo nella location del museo Depot Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, in Olanda.
Secondo quanto riportato sulla nota dell’artista, «The Hybrid Couple» (La coppia ibrida), questo il nome dell’iniziativa, è un mix di diverse discipline, «documentario, ricerca scultorea, disegno, musica, architettura, design», e si avvale della collaborazione di «esperti in tecnologia e pensatori europei». L’ologramma Ailex nascerebbe da una fusione tra diversi profili di persone conosciute dall’artista: è logico pensare che si tratterà della ricetta dell’uomo perfetto, perlomeno secondo lei.
L’idea del progetto, secondo quanto riferito, è nata nel corso di un viaggio in California: «Nasce dalla mia solitudine. Una sera tornavo a casa, di notte, in mezzo al bosco, e ho pensato che mi sarebbe piaciuto avere qualcuno che mi aprisse la porta e mi chiedesse come stessi». (ndr, questa povera signora deve essere veramente disperata se non riesce a trovare un compagno in carne ed ossa o forse deve avere un caratterino troppo speciale, per aver qualcuno vicino che la sopporti. Comunque che pena ci fa).
L’intelligenza artificiale contro la solitudine umana, insomma. Un progetto che mira anche a «fornire alla scienza spunti utili sulla questione delle relazioni umane». Non resta che attendere i fiori d’arancio. (ndr. … e capire come andrà la luna di miele e la prima notte di matrimonio)
Fonte: LaStampa – 30 Novembre 2023
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Manco lo leggo …
Questa signora ci procura solo tanta pena per la sua evidente infelicità e solitudine