Il giornalista Nicola Porro, va fuori di testa parlando di Israele - Italiador
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Il giornalista Nicola Porro, va fuori di testa parlando di Israele

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Nicola Porro, nel video che presentiamo, si schiera con Israele sostenendo la propaganda, manifesta tutta la sua frustrazione e rabbia nei confronti di chi non la pensa come lui ed inveisce in maniera incontrollata. A nostro avviso, questo é il classico esempio di giornalismo italiano, quello dei guerrafondai e del pensiero unico.

Noi facciamo solo notare che probabilmente, in questo caso il “COGLIONE” é proprio lui se sostiene che Israele sia il paese più DEMOCRATICO rispetto a tanti altri paesi (islamici), noi in totale amicizia suggeriamo al poco rispettoso e volgare Porro, di andare lui a “VAFFACULO” e magari di trasferirsi per vivere proprio nel tanto amato Israele e togliersi dalla palle in maniera definitiva.

E pensare che questo giornalista fenomeno, forse sia seguito da migliaia di telespettatori, ci fa accapponare la pelle, ma se così fosse vorrebbe dire anche, che gli ITALIOTI hanno bisogno di questi incantatori di folle ed allora tiriamo avanti così.
Noi siamo ugualmente felici, perché siamo certi che quei pochi che sopravviveranno, alla fine potranno dire: “IO LO SAPEVO ….. ERA UN COGLIONE”.
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Nicola Porro (Roma, 27 settembre 1969) è un giornalista, saggista, autore televisivo ed editore italiano, vicedirettore de il Giornale.

Procedimenti giudiziari
Nel 2010 è stato oggetto di indagini giudiziarie, disposte dalla Procura di Napoli nei suoi confronti, per violenza privata nei confronti della presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, a causa di alcune intercettazioni riguardanti alcune sue conversazioni con il portavoce di Marcegaglia, Rinaldo Arpisella. Nel 2016 Porro viene assolto dall’accusa perché “il fatto non sussiste”.

Il 22 maggio 2023 l’Ordine dei giornalisti apre un provvedimento disciplinare nei suoi confronti con l’accusa di aver intervistato la viceministra degli esteri ucraina Emine Dzhaparova a Quarta Repubblica senza contraddittorio. Il consiglio di disciplina dell’ordine, in autotutela il 24 maggio, decide di cancellare procedimento e annullare la convocazione del giornalista.

Il 28 giugno 2023 viene condannato in primo grado dal tribunale di Milano per diffamazione ai danni di Nanni Delbecchi giornalista de Il Fatto Quotidiano pagando un risarcimento di 16 mila Euro.
Fonte: Estratto da Wikipedia

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