In questo periodo si fa un gran parlare dei cambiamenti climatici e delle conseguenze da questi prodotti sulla vita dell’uomo.
Il primo punto da affrontare è se il cambiamento climatico è un dato scientificamente assodato e se sia la conseguenza del comportamento dell’uomo, in particolare della produzione di CO2 condizionata dalla necessità di produrre grandi quantità di energia, indispensabili alla vita attuale.
La ricerca scientifica ha dimostrato che l’incremento della temperatura terrestre non è legata a fenomeni naturali o ad effetti cosmici, ma alla grande produzione di CO2 da parte dell’uomo, molecola che crea un effetto serra e determina di conseguenza aumento della temperatura dell’aria e degli oceani, con conseguente scioglimento dei ghiacci ed aumento progressivo del livello del mare.
L’aumento della temperatura dell’aria causa cambiamenti climatici che condizionano effetti alluvionali in alcune zone e siccità in altre.
L’innalzamento del livello del mare, fino ad ora non ha prodotto gravi danni, ma in un futuro non molto lontano causerà inabitabilità delle zone costiere di tutti i continenti con i gravissimi effetti che possiamo facilmente immaginare.
Tutti questi accadimenti potrebbero determinare entro la fine del secolo migrazioni di milioni di uomini alla ricerca della sopravvivenza innescando possibili guerre per la sopravvivenza.
Il problema grave è che la scienza ci dice che se non provvediamo subito ad invertire la rotta, gli effetti del nostro agire potrebbero comunque, entro la metà del secolo, divenire irreversibili.
Il secondo punto da affrontare è cosa dovremmo fare per arrestare o ridurre il processo: una prima possibile soluzione sarebbe ridurre drasticamente la produzione di energia e quindi di CO2 da petrolio e carbone.
Ma come però, dal momento che ogni anno aumenta la richiesta di energia oltre al fatto che la popolazione mondiale è in continuo aumento.
L’unica soluzione è sostituire progressivamente, in quantità rilevante, l’energia prodotta da combustibili fossili con energia pulita, realmente pulita per tutto il ciclo di gestione dell’energia dalla produzione fino allo smaltimento delle materiali non più utilizzabili.
Le cause del cambiamento climatico sembrerebbe chiare e scientificamente dimostrabili, ma siamo sicuri che il problema sia tutto esposto? È forse possibile che a contribuire al cambiamento ci siano anche altre cause meno note e tenute rigorosamente nascoste?
Tra le cause addizionali potremmo immaginare un contributo al problema determinato ad esempio dall’inseminazione artificiale delle nuvole, metodo utilizzato da oltre 40 anni per bloccare o produrre varie precipitazioni, oppure potremmo pensare al sistema militare HAARP, basato su emissione di onde elettromagnetiche con scopi analoghi, anzi per produrre fenomeni “pseudo naturali” più estesi.
Rimane una considerazione, i temi che l’Umanità dovrà affrontare a breve sono molteplici e di varia natura e spesso si preferisce disorientare le masse con argomenti “meno importanti” per distrarre da vicende più importanti e di portata epocale.
È forse questo il nostro caso, imbastire una super montatura sul clima per allontanarci da altre verità che potrebbero cambiare il corso dell’intera umanità?
“Il riscaldamento globale dipende dal motore metereologico dominato dalla potenza del sole. Le attività umane incidono al livello del 5%: il 95% dipende invece da fenomeni naturali legati al sole. Attribuire alle attività umane il surriscaldamento globale è senza fondamento” Antonino Zichichi
Il “climate change” è solo un’altra delle scuse che nel prossimo futuro verrà usata per imporre nuovi obblighi e restrizioni alla comunità in nome della tutela ambientale. Si stanno già organizzando in tal senso e le recenti modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione ne sono la prova. D’ora in poi nessuno potrà più lamentarsi che i provvedimenti sono incostituzionali… Siamo un popolo di pecoroni decerebrati… questa è la triste verità.
Ben detto, purtroppo la situazione é proprio questa e non riusciamo a vedere la soluzione per l’imminente futuro poco rassicurante. Confidiamo nel Buon Dio e le sue schiere (per chi ci crede)!
Clima e cambiamenti, comunque, a parte i media e report, molto contestabili, danno la colpa all’uomo. L’uomo fa la sua pate, ma per il 2% degli effetti climatici, il resto la natura. le parole sono sia di Zicchichi e altri ricercatori mondiali. l’inquinamento, invece è un’altro fattore che colpisce l’ambiente dove viviamo e non il clima. I casi sono differenti. Ma comunque, ognuno è libero di pensarla come vuole. Oramai, di certezze, non ce ne sono