Fleximan, l'uomo che vuole fermare la SPECULAZIONE dei Limiti di Velocità - Italiador
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Fleximan, l’uomo che vuole fermare la SPECULAZIONE dei Limiti di Velocità

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L’attenzione è focalizzata sui filmati delle telecamere. Sono dieci i varchi elettronici che gli agenti della polizia locale del Camposampierese stanno vagliando in queste ore alla ricerca di ogni minimo indizio per dare risposta alla domanda delle domande. Chi è “Fleximan”, il vendicatore oscuro che lunedì notte a Villa del Conte in provincia di Padova ha annunciato il suo arrivo con un cartello e poi ha messo fuori uso il quindicesimo autovelox veneto negli ultimi otto mesi? Si indaga per danneggiamento, interruzione di pubblico servizio e furto aggravato visto che la colonna abbattuta è rimasta a terra ma il dispositivo elettronico è addirittura sparito. La speranza degli investigatori è che l’assaltatore sia stato ripreso prima dell’atto vandalico o durante la fuga.

AUTOVELOX ABBATTUTI
L’ultimo autovelox, tagliato con un giratubi manuale anziché con il flessibile come in molti dei precedenti casi, era stato attivato nell’ottobre 2021 lungo la strada provinciale Brentana dove vige il limite dei 70 chilometri orari. Nell’intero 2023 ha fatto scattare 4.780 multe e la media dei verbali è di 50 euro l’uno. Significa oltre 11 multe in media ogni giorno. Un numero sicuramente alto anche se non esorbitante. Giusto per rendere l’idea l’autovelox segato la scorsa settimana a Vallà di Riese in provincia di Treviso macinava in media 50 contravvenzioni al giorno. Il caso limite è quello dei due autovelox di Cadoneghe, nel Padovano, distrutti l’estate scorsa con polvere pirica e pistola a pallini: avevano totalizzato 58.723 verbali in un mese e mezzo, oltre 1.300 multe al giorno.

LA POSIZIONE
L’unica certezza intanto è che l’ultimo autovelox abbattuto non verrà immediatamente reinstallato nello stesso posto. Lo conferma Sarah Gaiani, presidente della Federazione dei Comuni del Camposampierese. «In quel tratto ci sono due autovelox nel raggio di 800 metri e quindi era già in corso una valutazione sul posizionamento ideale dei dispositivi – spiega -. L’idea è quindi di spostarlo, sempre in funzione della sicurezza stradale che è l’obiettivo che noi perseguiamo. Su questo non accetto contraddittorio». Gaiani in ogni caso non vuole affatto sentirsi sotto ricatto: «La nostra non è assolutamente una resa. Parliamo di una strada ad alta incidentalità e la prevenzione serve. Useremo il buon senso e faremo ogni valutazione. Intanto spero che chi ha commesso il reato venga individuato e paghi per le sue responsabilità».

I CONTROLLI
Anche i carabinieri indagano a tutto campo per fare luce su un fenomeno diventato ormai un vero caso nazionale in grado di scatenare i social e di accendere lo scontro politico. Nel Padovano i militari punteranno sui presidi notturni nelle zone dove sono presenti altri autovelox in funzione. Potrebbe rivelarsi utile anche l’installazione di fototrappole nelle vicinanze delle postazioni autovelox, in grado di immortalare chiunque si avvicini agli strumenti.

GLI ALTRI CASI
In Veneto si contano quindici casi (di cui tredici con le modalità adottate da Fleximan) tra le province di Padova, Rovigo, Treviso e Belluno, ma questa non è affatto l’unica regione interessata dagli assalti ai velox. Sabato notte è stato segato un dispositivo ad Albano Sant’Alessandro in provincia di Bergamo e intanto in Piemonte i carabinieri hanno appena denunciato per danneggiamento aggravato un cinquantenne accusato di aver sradicato nella notte tra l’11 e il 12 novembre due colonnine lungo la strada statale 337 nel comune di Druogno nella Val Vigezzo. È la testimonianza che dietro il fenomeno “Fleximan” potrebbero esserci più mani che seguono l’effetto emulazione.

Fonte: IlMessaggero – 25 Gennaio 2024

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