Elezioni Europee 8-9 Giugno 2024 - Italiador
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Elezioni Europee 8-9 Giugno 2024

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Per la decima volta nella storia, i cittadini dell’Ue andranno alle urne per eleggere i loro rappresentanti al Parlamento europeo. Ecco tutto quello che c’è da sapere in vista dell’apertura dei seggi.

Quando si vota?
Le elezioni europee si tengono ogni cinque anni e servono per rinnovare i membri del Parlamento europeo (Pe), l’unica istituzione dell’Ue eletta a suffragio universale diretto. Il voto si terrà in tutti i 27 Stati membri nel weekend del 6-9 giugno 2024: ogni Paese stabilisce una data per eleggere i propri rappresentanti, dal momento che non c’è (ancora) una legge elettorale comune a livello Ue. In Italia si voterà dalle 14 alle 22 di sabato 8 Giugno  e dalle 7 alle 23 di domenica 9 Giugno 2024. Nei casi in cui i cittadini fossero chiamati a votare anche per le regionali e/o le amministrative, gli orari di voto coincideranno con quelli appena richiamati e ci sarà dunque il cosiddetto “election day”.

Quanti sono i membri eletti?
Attualmente, gli eurodeputati sono 705 (compresa la presidente Roberta Metsola), mentre nella legislatura che si insedierà questa estate (la decima) saranno 720, poiché sono stati aggiunti 15 seggi ripescati tra quelli che erano andati “persi” con la Brexit. I membri dell’Eurocamera provengono da tutti e 27 gli Stati membri, secondo un rapporto di proporzionalità decrescente rispetto alla popolazione nazionale (per evitare che i Paesi più piccoli siano sottorapresentati): ogni Stato membro ha diritto a minimo 6 e massimo 96 eurodeputati, che in totale non possono comunque superare quota 750, più il/la presidente. L’Italia continuerà anche quest’anno a eleggere 76 deputati.

Come si eleggono gli eurodeputati? 
Come detto, non esiste una vera e propria legge elettorale europea applicabile in tutti gli Stati membri. L’unico metodo comune è l’uso del sistema proporzionale puro, per cui ogni partito ottiene un numero di rappresentanti che rispecchia esclusivamente il proprio risultato elettorale – il che disincentiva fortemente le coalizioni tra partiti. In Italia ci sono cinque circoscrizioni macro-regionali: Nord-ovest (Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia), Nord-est (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia), Centro (Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo), Sud (Molise, Campania, Calabria, Basilicata, Puglia) e Isole (Sicilia e Sardegna). Nel nostro Paese è inoltre prevista una soglia di sbarramento al 4% a livello nazionale, nonostante periodicamente si discuta sull’opportunità di abbassarla o rimuoverla direttamente. Sui 27 Paesi Ue, 13 non prevedono nessuno sbarramento.

Come si vota e chi può votare?
Per poter votare alle europee (elettorato attivo) basta essere cittadini italiani maggiorenni, mentre per essere eletti (elettorato passivo) bisogna aver compiuto i 25 anni. In alcuni Stati membri l’età minima per votare è più bassa: 16 anni in Austria, Belgio, Germania e Malta e 17 anni in Grecia. Il Pe vorrebbe che si potesse votare a partire dai 16 anni in tutti i Ventisette, ma questa riforma non è in agenda al momento.

Possono votare e candidarsi sia i cittadini italiani residenti in Italia che quelli residenti in un altro Paese dell’Ue, purché regolarmente registrati all’Aire. In quest’ultimo caso, si dovrà scegliere se votare nella circoscrizione italiana di origine o nello Stato membro in cui si risiede. Sulla scheda gli elettori possono esprimere fino a tre preferenze, le quali tuttavia non possono andare tutte a candidati del medesimo genere.

[Omissis …]

Qual è la composizione dell’attuale Parlamento?
La nona legislatura è attualmente composta da 704 deputati (più la presidente Metsola), mentre al momento dell’insediamento c’erano 750 membri (più il presidente David Sassoli): dal febbraio 2020 sono infatti usciti dall’Aula i 73 europarlamentari del Regno Unito, e 27 dei loro seggi sono stati redistribuiti immediatamente tra gli altri Paesi membri (l’Italia ne ha ottenuti 3 in quell’occasione).

Ora, come detto, gli eurodeputati si eleggono su base nazionale, ma al Pe si aggregano non secondo la loro provenienza geografica bensì secondo l’affiliazione politica. In generale, i partiti degli Stati membri appartengono a delle famiglie politiche europee, le quali si riflettono nei gruppi parlamentari dell’emiciclo di Strasburgo.

Il gruppo più numeroso è quello del Partito popolare europeo (Ppe) di centro-destra, che conta attualmente 178 deputati (e la presidente dell’Aula). A seguire c’è l’Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici (S&D) di centro-sinistra, con 141 seggi. In terza posizione ci sono i liberali di Renew con 100 parlamentari, mentre al quarto posto troviamo i Verdi (Greens/Efa) con 71 deputati. Le destre europee sono ripartite tra i Conservatori e riformisti europei (Ecr) e il gruppo di Identità e democrazia (Id), che dispongono rispettivamente di 67 e 58 seggi nell’assemblea. I deputati della Sinistra (Gue/Ngl) sono 38 e, infine, ci sono 51 parlamentari non affiliati ad alcun gruppo politico. Da diverso tempo, la maggioranza all’Eurocamera è composta da una grande coalizione delle forze europeiste, cioè popolari, socialisti e liberali.

I partiti italiani in Europa
E dove si collocano i partiti nostrani? Il partito della premier, Fratelli d’Italia, è uno dei membri più rappresentati nel gruppo dei Conservatori (Ecr), di cui Giorgia Meloni è presidente dal settembre 2020. Quanto agli altri partiti dell’attuale maggioranza italiana, la Lega è uno dei partiti più grossi nel gruppo dell’ultradestra euroscettica (Id), mentre Forza Italia fa parte dei popolari (Ppe). Passando alle opposizioni, il Partito democratico è un membro dei socialisti (S&D), mentre nel gruppo dei liberali (Renew) confluiscono tre diversi partiti: Azione, Italia viva e +Europa. Gli eurodeputati del Movimento 5 stelle fanno parte dei non iscritti, mentre non ci sono europarlamentari italiani nel gruppo della Sinistra.

[Omissis …]

Fonte: EuropaToday – Francesco Bortoletto – 31 Gennaio 2024

CONCLUSIONE
Le Elezioni Europee sono troppo importanti per essere ignorate, la partecipazione di tutti é necessaria per far valere le nostre idee anche se un attimo dopo potremmo essere dimenticati dalle stesse forze politiche. Non possiamo dimostrare il nostro dissenso  nei confronti dei partiti, come abbiamo fatto nelle ultime elezioni politiche e regionali italiane non partecipando alle votazioni. Qui l’oggetto é il Parlamento Europeo, dobbiamo tentare di far sentire la nostra voce, anche se noi riteniamo che l’Italia debba NECESSARIAMENTE ed URGENTEMENTE lasciare l’Europa come soluzione definitiva.

La Sinistra Europea ci sta portando al massacro, esattamente come la Sinistra Italiana, dobbiamo ridurre al minimo i danni che potrebbero derivare da una gestione fanatica ed irresponsabile come sin qui dimostrato dalla strega Von der Leyen e suoi simpatizzanti. Dall’altra parte i cittadini dello schieramento opposto devono tenere sotto osservazione costante la Destra, la quale forse potrebbe essere portatrice di novità interessanti per un auspicato cambiamento. Val. In.

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