VENEZIA – Via libera in Veneto alla “scatola nera” per i veicoli inquinanti: potranno circolare malgrado le limitazioni del traffico, purché rispettino un tetto di percorrenza parametrato alla classe ambientale. A prevederlo è la legge, di cui sono stati relatrice la leghista Silvia Rizzotto e correlatore il democratico Andrea Zanoni, che è stata approvata ieri all’unanimità dal Consiglio regionale. «Chi fa poca strada e possiede un’auto vecchia, ma non ha la possibilità di cambiarla, su base volontaria potrà installare il dispositivo e usufruire di un bonus annuale di chilometri», ha spiegato l’assessore Gianpaolo Bottacin.
IL PROGETTO
Come già in Lombardia (che ne è stata la sperimentatrice), in Piemonte e in Emilia Romagna, pure in Veneto sarà dunque attuato il progetto “MoVe-In – Monitoraggio veicoli inquinanti”, grazie anche ai fondi statali per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano. La “black box” controllerà le emissioni attraverso il monitoraggio delle percorrenze, dell’uso effettivo del veicolo e dello stile di guida. I dettagli operativi saranno fissati da una delibera di Giunta, ma l’orientamento è di imitare il modello lombardo. Secondo quello schema, l’automobilista paga 50 Euro una tantum per l’iscrizione al servizio, dopodiché ne versa altri 30 Euro per il montaggio dell’apparecchio e ulteriori 20 Euro all’anno di canone. L’idea veneta è di andare incontro agli utenti (ndr dalla parte del posteriore) con un incentivo, da affiancare a quelli già concessi per la rottamazione di macchine, furgoni e stufe.
Tornando all’esperienza lombarda, dopo la registrazione a una piattaforma, in cui vengono inseriti il nome e la targa con il consenso del Garante della privacy, il proprietario verifica qual è il limite annuo che deve rispettare. Per vetture a benzina e gasolio Euro 0: 1.000 chilometri. Per Euro 1: 2.000. Per Euro 2: 4.000. Per Euro 3: 7.000. Per Euro 4: 10.000 (ma il Piemonte ha varato una scala diversa, stabilendo ad esempio 9.000 chilometri per l’Euro 5). In caso di sforamento, per il quale è ammessa una tolleranza del 3%, fino alla fine dell’anno l’auto non può più circolare in nessun giorno della settimana, 24 ore su 24.
La “scatola nera”, che è geolocalizzata, permette anche di accreditare degli ulteriori bonus: 200 metri in più per ogni chilometro percorso su strade extraurbane, o su autostrade con velocità compresa tra i 70 e i 110 chilometri all’ora; 100 metri aggiuntivi per ogni chilometro percorso su strade urbane mantenendo uno stile di guida ecologico, cioè con accelerazioni che non superino i 2 metri al secondo.
[omissis]
Fonte: Il Gazzettino – Angela Pederiva – 6 Settembre 2023
CONCLUSIONE
La Regione VENETO é per ora l’ultima ad adottare “le catene” per NON farti usare l’auto. L’hai acquistata pagando un mucchio di soldi, paghi l’assicurazione obbligatoria sempre in aumento, il bollo di possesso (ex circolazione), le tasse sul carburante, paghi l’autostrada, paghi i parcheggi ed adesso se vuoi usare la vettura devi installare un GPS a tue spese, che ti controlla i peli sul deretano, hai un certo numero limitato di chilometri all’anno, finiti quelli, ti attacchi al tram nel vero senso della parola, perché non puoi più toccare l’auto.
Intanto siccome gli Italiani sono solo parlatori, invece di andare sotto casa di Zaia e degli altri governatori a prenderli a pedate nel culo, accettano tutto, preferiscono stare zitti pagare, diventare schiavi e farsi sodomizzare con soddisfazione.
Ma ricordate che anche se domani tutte le vetture fossero in classe EURO 7, dopo un pò l’Unione Europea ed i vostri governatori, aumenterebbe le classi a EURO 8, EURO 9, Euro 10 e così via all’infinito, esattamente come stanno facendo per gli elettrodomestici e gli immibili. Caspiterina, Italiani svegliatevi, ci stanno uccidendo in tutti i modi.
Indirizzo Telegram: @ITALIADOR
L’articolo menziona il Piemonte. Il Piemonte non ci sta. I piemontesi si sono ribellati. L’ordinanza è stata bloccata e per il.momento posticipata. Si intende rifiutare anche la posticipazione. Nessun blocco e nessun obbligo – il Piemonte vuole essere libero.
Bravi! Bella notizia. Vedremo se sarà un rifiuto definitivo o temporaneo. Noi speriamo che l’Italia diventi un Paese veramente LIBERO
… però, quando si arriva alla resa dei conti questi italiani, si vendicheranno. Perchè frustrati e deboli.
Mah … vedremo quanto durerà lo spirito di sopportazione — 🙂