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DDL passa in Senato: stop alla carne in vitro, scoppia la polemica

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Cibo sintetico, il ddl passa in Senato: stop alla carne in vitro, scoppia la polemica.
Vietati produzione, importazione, utilizzo e commercializzazione. La misura torna alla Camera. Altri Paesi, dagli Stati Uniti a Singapore, si stanno invece muovendo a favore

Con 93 i voti a favore, 28 i contrari e 33 gli astenuti. Il ddl, che passa ora alla Camera, costituisce la prima stretta legislativa in Italia sui mangimi e gli alimenti sintetici, che più propriamente andrebbero definiti “coltivati”. Nel provvedimento, che conta sei articoli in tutto, è contenuta anche una norma che proibisce la denominazione “carne” per gli alimenti ottenuti da proteine vegetali.

La produzione del cibo sintetico
Nel cibo coltivato rientrano gli alimenti e le bevande prodotti a partire da colture cellulari o tessuti di animali vertebrati. Le cellule vengono raccolte senza la macellazione dell’animale e introdotte in un terreno di coltura ricco dei necessari materiali di crescita. Inserite poi in enormi contenitori – detti bioreattori – vengono stimolate in modo da indurne la moltiplicazione. Tale stimolazione avviene grazie a sostanze nutrienti, di cui una parte è estratta dal liquido amniotico dei bovini. Ciò significa che per la carne coltivata è comunque necessario l’allevamento di animali, anche se in misura molto inferiore. Dal processo esce infine un prodotto dall’aspetto e dal sapore simile a quello della carne tradizionale.

Tutelare la salute umana, gli interessi dei cittadini e il patrimonio agroalimentare
Il provvedimento appena approvato a Palazzo Madama, fortemente voluto dalla maggioranza, mira a garantire il massimo livello di tutela della salute umana e degli interessi dei cittadini. A ciò si aggiunge la volontà di preservare il patrimonio agroalimentare italiano, un insieme di prodotti di rilevanza strategica in chiave di interesse nazionale. La misura è stata promossa dal ministero dell’Agricoltura e dal ministero della Salute. All’iniziativa legislativa hanno aderito oltre 3 mila comuni e alcune delle maggiori organizzazioni di categoria, in primis Coldiretti.

Da una sanzione di 10mila euro alla chiusura degli stabilimenti
In caso di violazione dei divieti, il provvedimento prevede sanzioni amministrative pecuniarie: da un minimo di 10mila euro, a un massimo pari al 10% del fatturato realizzato nell’ultimo esercizio chiuso prima di accertare la violazione. Prevista anche la confisca del prodotto illecito, nonché sanzioni amministrative interdittive: si rischia la chiusura dello stabilimento di produzione per un periodo di tre anni e l’impossibilità di accedere a contributi, finanziamenti, mutui agevolati e altre erogazioni, concessi dallo Stato, dall’Unione europea o da altri enti pubblici per lo svolgimento dell’attività imprenditoriale. Le sanzioni si applicano a chiunque abbia promosso, finanziato o agevolato in qualsiasi modo le condotte ritenute illecite.

Monitoraggio affidato a diversi soggetti
Il monitoraggio dell’attuazione delle misure sarà effettuato nell’ambito delle attività del ministero della Salute e di quello dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste. I soggetti responsabili dei controlli sono i Nuclei antisofisticazione e sanità (Nas), il Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dei Carabinieri (Cufa), il Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela, della qualità e repressioni di frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) del ministero dell’Agricoltura e, per i prodotti della filiera ittica, il Corpo delle capitanerie di porto – Guardia Costiera.

Per Lollobrigida l’Italia è il primo Paese a muoversi in questa direzione
L’approvazione in Senato è stata salutata positivamente dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ritiene il ddl un provvedimento “che ci pone all’avanguardia nel mondo”. L’esponente di Fratelli d’Italia ha festeggiato con un post sui social: “Siamo il primo Paese a vietare commercializzazione, importazione e produzione di cibo sintetico. Un altro fondamentale passo nell’unica direzione che il Governo Meloni conosce: quella dell’interesse nazionale. Avanti così, per l’Italia”.

Per Centinaio bisogna proteggere le eccellenze dell’agroalimentare italiano
Per l’ex ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio, “non c’è nessun intento oscurantista nel disegno di legge approvato in Senato, come vorrebbe far credere la sinistra. La ricerca vada avanti, ci garantisca la massima sicurezza degli alimenti prodotti in laboratorio e poi ne riparleremo”. L’esponente della Lega ha poi messo in discussione “i nobili intenti etici usati, anche in buona fede, da alcuni sostenitori dei cibi coltivati”: dietro queste posizioni “si nascondono in realtà gli interessi finanziari di chi vorrebbe immettere sul mercato prodotti alimentari di serie B per competere con le nostre eccellenze, con effetti sulla salute ancora ignoti”.

Per le opposizioni è un “no ideologico” (ndr ecco i soliti comunisti e grillini idioti)
Critiche le opposizioni. “Mentre tutto il mondo potrà elaborare dati e fare ricerca l’Italia dice un secco no ideologico”, ha dichiarato la senatrice del Partito Democratico Ylenia Zambito. “Lo facciamo in nome della difesa del Made in Italy. Mi sento di dire che forse è esattamente il contrario: distruggiamo completamente la possibilità di far nascere un’imprenditoria italiana nel settore”.

Per il senatore del Movimento Cinque Stelle Orfeo Mazzella il governo ha negato la possibilità di fare ricerca pubblica sulla carne sintetica: “In questo disegno di legge la ricerca è assente, manca un atto di indirizzo politico e il nostro emendamento avrebbe permesso di aggiungere questa possibilità, ma è stato bocciato”. Critiche al governo anche dal segretario di +Europa Riccardo Magi: “Sono negazionisti sui vaccini, negazionisti del clima e ora negano il progresso scientifico vietando la carne coltivata”. Per Magi il ddl “non è altro che una operazione nostalgia in nome dell’autarchia alimentare spacciata per difesa del Made in Italy”. Si sfilano invece i senatori del Terzo Polo: quelli di Italia Viva hanno votato a favore del provvedimento, mentre quelli di Azione si sono astenuti.

Fonte: TGcom24 – 20 Luglio 2023

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One comment

  1. Edoardo Fumagalli

    Sembrerebbe che a volte qualcosa unzioni …

    0

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