Gli italiani non brillano per patriottismo, abbiamo un minimo senso di appartenenza forse a causa dei troppi “furbi” che negli ultimi decenni hanno scoraggiato l’identità nazionale alimentando di rimando “l’arraffa, arraffa” ovvero “sto bene io, chi se ne importa di te”.
L’economia italiana si è da sempre basata sulla trasformazione delle materie prime e la piccola e media impresa, specie quella a carattere familiare.
Ora la domanda è: come può l’Italia avere un futuro di benessere se le grandi aziende eludono il Fisco, le piccole aziende e gli artigiani vanno a scomparire con progressione logaritmica ?
Le grandi aziende praticano l’Ingegneria fiscale con l’aiuto di professionisti che, grazie alla loro conoscenza dei vari regimi tributari dei paradisi fiscali o dei paesi a bassa imposizione, riescono a consigliare ai loro clienti le operazioni da eseguire per pagare meno tasse (elusione fiscale).
Sarà sufficiente ad esempio spostare la sede legale in un certo paese e magari parte della produzione in un altro, ed il gioco é fatto una montagna di denaro in caduta libera su azionisti e speculatori.
E’ il caso ad esempio della FIAT che per decenni è stata supportata dallo Stato con varie casse integrazioni, con prestiti a fondo perduto ed altre agevolazioni dagli amici degli amici, poi quando c’erano soldi in cassa, i managers hanno pensato bene di arricchirsi maggiormente trasferendo la sede legale in Olanda e quella fiscale in Gran Bretagna… Bravi questi industriali a guardarsi le loro cose ……….. no ? favorire l’occupazione in Italia, apparentemente non è un problema loro.
Intendiamoci bene la FIAT non è certo l’unica azienda dello scenario a fare “carne di porco” pensate ad esempio a Facebook, Apple ed altri che oltre aver risparmiato miliardi di dollari con i soliti meccanismi al limite della legalità, pagano pure malvolentieri le tasse in Europa scatenando frequenti contenziosi con la Commissione Europea
Dall’altro lato le piccole/medie imprese stanno morendo per effetto della crescita esponenziale di centri commerciali e grandi catene che in Italia hanno trovato terreno fertile in assenza totale di norme a garanzia del mantenimento, della protezione e dello sviluppo di PMI ed artigiani.
A tutto questo si aggiunge poi la Cina che a discapito della qualità, produce merci di ogni genere procurando alle aziende committenti margini di profittabilità pazzeschi, per poi trovarsi le stesse magari in crisi dopo quanche anno, grazie proprio ai loro produttori imitatori dagli occhi a mardorla.
In parole povere i grandi strateghi d’industria preferiscono straguadagnare oggi, con il rischio di chiudere domani, quando cinesi ed altri avranno appreso tutti i segreti tecnologici e produttivi che noi abbiamo loro insegnato.
Vi chiederete: Perche’ dovrei comprare un prodotto italiano se lo stesso prodotto straniero costa di meno? Intanto possiamo dire: ma siamo sicuri che costa meno se la qualità è così bassa ?
Consideriamo a titolo esemplificativo i prodotti alimentari, perché dobbiamo comprare prodotti stranieri di qualità inferiore, quali: olio, latte in polvere, arance, mele ed altro e gettare le nostre produzioni tanto apprezzate ed invidiate ? Non sarà per caso che ci vogliono eliminare commercialmente e condizionarci per il resto dei nostri giorni e quelli dei nostri figli ?
La SOLUZIONE c’é. Prendiamo coscienza di tali fatti, ripristiniamo le FILIERE 100% italiane, ridefiniamo le regole del gioco in Italia ed in Europa. Non facciamo i fessi: COMPRIAMO ITALIANO NON ANDIAMO LONTANO !!