AGI – Branzini sulla Luna: non è il titolo di un film di fantascienza, ma il fulcro di un progetto che punta al lancio di uova nello spazio, nella speranza che in un futuro prossimo l’acquacoltura fornisca proteine agli astronauti in missione. Il punto di partenza di Lunar Hatch, questo il nome del progetto scientifico documentato in un reportage del Guardian, è un piccolo centro scientifico nel sud della Francia, alla periferia di Palavas-les-Flots, dove le uova in questione vengono cresciute in una vasca. La prole sarà la prima a essere poi lanciata nello spazio per esplorare la possibilità di allevare spigole sulla Luna – e in futuro su Marte – come cibo per i futuri astronauti.
Il curioso progetto è frutto dell’ingegno di Cyrille Przybyla, ricercatore in biologia marina presso l’Istituto nazionale francese per la ricerca oceanica, che ne segue l’andamento. “La domanda di partenza era: come possiamo produrre cibo così lontano?”, ha detto la studiosa al quotidiano britannico. “Il pesce è un’ottima fonte di proteine perché è l’organismo animale che digeriamo meglio e contiene omega 3 e importanti vitamine del gruppo B, necessarie agli astronauti nello spazio per mantenere la massa muscolare”, ha sottolineato la ricercatrice.
La fase successiva prevede che le stesse uova vengano spedite nello spazio, dove si schiuderanno nei tempi necessari per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Dal loro nuovo ‘habitat’, i pesci verranno semplicemente osservati prima di essere congelati e riportati sulla Terra, ma in futuro l’idea è di allevarli direttamente sulla Luna, in una base che potrebbe essere appositamente costruita dalle agenzie spaziali di più paesi, così da includere il branzino nel menù degli astronauti almeno due volte a settimana. [Omissis…]
Fonte: AGI – Veronique Viriglio – 28 Aprile 2025
COMMENTO
Tipico esempio di cosiddetti scienziati che NON guardano al di la del proprio naso. L’ultima idea “geniale” creare allevamenti di pesci sulla Luna per sfamare gli astronauti, però va tutto bene se sulla Terra abbiamo ancora centinaia di milioni di esseri umani che muoiono di fame e di sete. Bravi … questi scienziati imbecilli!!! Val. In.