Akakor: la leggenda della Città perduta dell'Amazzonia - Italiador
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Akakor: la leggenda della Città perduta dell’Amazzonia

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Akakor l’antica città degli dèi. Un giornalista tedesco nel 1980, dopo una lunga permanenza nelle foreste amazzoniche, ebbe modo di conoscere Tatunca Nara, ultimo capo della tribù degli Ugha Mongulata. Questo capo, raccontò al giornalista di nome Karl Brugger ciò che viene conservato, nei libri sacri della ” Cronaca di Akakor” noti come il ” Libro del giaguaro della formica del serpente e dell’ acqua.”

Tatunca Nara gli raccontò che più di 15.000 anni fa, brillanti navi dorate scesero nelle giungle e ne uscirono maestosi stranieri dalla carnagione chiara, folta chioma nera dai riflessi blu che dissero di provenire da una lontana costellazione con innumerevoli pianeti che incrocia la Terra ogni 6 mila anni. Questi esseri avevano pietre magiche per guardare ovunque nel mondo, arnesi che scagliavano fulmini e incidevano le rocce.

Costruirono grandiose città e maestosi luoghi sacri come Salazare, Tiahuanaco e Manoa. Costruirono Akakor, una rete vastissima di 13 città sotterranee, che percorrono le millenarie foreste brasiliane. Le piante delle città, riproduce fedelmente la dimora cosmica degli antichi padri. Una luce innaturale le illumina, mentre un ingegnoso complesso di canalizzazioni porta aria e acqua nelle sue profondità. Questi esseri, rimasero per 3.000 anni, poi ripresero la via del cielo con la promessa di ritornare.

Tatunka Nara disse che 13 anni dopo la loro partenza, ci fu un’ immane catastrofe che sconvolse l’ aspetto della Terra, e seminò morte e desolazione. Tatunca Nara disse che, nel Tempio del Sole di Akakor, ci sono custodite mappe segrete vergate dagli Antichi Padri, che mostrano il Cosmo di millenni prima, un’ isola perduta ad ovest e una terra nell’oceano inghiottite dai flutti nel corso di un’ epica battaglia stellare tra due progenie di Dèi, le cui conseguenze investirono persino alcuni pianeti.

Tatunca disse di aver affidato alcuni scritti degli “dèi” ad un vescovo cattolico», Monsignor Giocondo Grotti. Il quale, dopo aver spedito i documenti in Vaticano, morì in uno strano incidente aereo, il 28 settembre 1971, durante il decollo dalla pista amazzonica di Sena Madureira, nello Stato dell’Acre, alla frontiera brasiliana con il Perù.

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