Si è spenta a 76 anni Nadia Cassini, uno dei volti più emblematici della commedia sexy all’italiana degli Anni Settanta. L’attrice, nata negli Stati Uniti ma profondamente legata all’Italia, divenuta celebre per ruoli audaci e provocanti che l’hanno resa un’icona del genere, è morta dopo una lunga malattia a Reggio Calabria, dove viveva da tempo insieme al marito, l’antiquario Giuseppe Furfaro.
Nata il 2 Gennaio 1949 a Woodstock, nello stato di New York, con il nome di Gianna Lou Muller, Nadia era figlia di artisti di Vaudeville (il padre era tedesco e la madre italiana) e venne alla luce durante una tournée teatrale dei genitori. Arrivò in Italia nel 1968 al seguito del primo marito, il conte Igor Cassini, fratello del celebre stilista Oleg.
La svolta nella sua carriera arrivò nel 1970 con il film Il dio serpente di Piero Vivarelli, pellicola destinata a diventare un cult per le sue atmosfere esotiche e audaci e per l’interpretazione provocante della giovane attrice, che conquistò il pubblico con la sua sensualità e un nudo integrale allora considerato scandaloso.
Dopo la fine del matrimonio con Cassini, si trasferì a Londra, dove sposò l’attore greco Yorgo Voyagis e mise al mondo la figlia Kassandra. Ma fu con il ritorno in Italia, alla fine degli anni Settanta, che la Cassini divenne una vera e propria icona della commedia erotica. Il suo primo ruolo da protagonista nel genere fu nel film L’insegnante balla… con tutta la classe, del 1979, che aprì la strada a una lunga serie di titoli diventati simbolo di un’epoca: L’infermiera nella corsia dei militari. La dottoressa ci sta col colonnello e altri ancora, spesso al fianco di attori come Lino Banfi.
In quegli anni, la sua presenza scenica la rese una delle attrici più popolari del genere, ma anche un personaggio discusso. Fece scalpore una sua apparizione in televisione con Lando Buzzanca, in cui indossava un perizoma quasi invisibile: un telespettatore la denunciò per “simulazione di atto sessuale contro natura”.
Con la fine della stagione della commedia sexy, Nadia Cassini provò a reinventarsi nel mondo della televisione commerciale, partecipando a programmi come Premiatissima, Drive In, Ridiamoci sopra e Risatissima. Tuttavia, il successo dei primi anni non fu replicato.
Un episodio drammatico segnò definitivamente la sua carriera: un intervento di chirurgia estetica mal riuscito le causò deturpazioni al volto, tra cui la perdita parziale del padiglione auricolare destro. Nonostante le difficoltà, Cassini affrontò anche una lunga battaglia contro la dipendenza da alcol e droghe, riuscendo in seguito a disintossicarsi. In quegli anni dovette anche difendersi da un caso di stalking violento, che l’aveva vista vittima di aggressioni fisiche. Nel 2009 fu coinvolta in un grave incidente stradale, l’ennesima prova in una vita turbolenta.
Negli ultimi anni si era ritirata a vita privata in Calabria, dove aveva ritrovato un equilibrio accanto al marito Giuseppe Furfaro.
A ricordarla con un messaggio commosso è stata la figlia Kassandra Voyagis, che su Instagram ha condiviso l’ultima foto insieme, scattata la scorsa estate: «Riposa in pace mamma, il dolore e la tristezza sono insopportabili. Sono qui con te per il tuo ultimo viaggio, la nostra ultima foto insieme quest’estate».
Fonte: Vanityfair – Monica Coviello – 19 Marzo 2025